Tra i superstiti presenti c’era Luciano Vigo, reduce della campagna di Russia, anche se, come lui stesso ha spiegato, non presente alla ritirata perchè "la fortuna ha voluto che io fossi stato scelto per rappresentare l’Italia nella prima parte, dunque non ho vissuto direttamente quello che tanti dei miei amici hanno sofferto". Flavio Selva, presidente dell’Associazione ha introdotto il pomeriggio con parole di ricordo e di riflessione: "Dobbiamo ricordare ma soprattutto credere che queste cose non possano più avvenire; ma purtroppo non sarà cosi"

Sono stati letti brani del libro di Vigo, intitolato "Non prendere freddo", frase riferita ai consigli di una mamma ad un figlio che stava partendo per la Russia. Anche lo stesso Vigo ha letto emozionato alcune pagine della sua opera, cosi come sono state citate alcune righe del libro "La mia naja" di Giosuè Denti.

Tutti i reduci presenti hanno raccontato un piccolo aneddoto, a volte triste, a volte simpatico ma sempre riportando ricordi amari con parole ricorrenti come "razzi, mitraglietta, carri armati, fame, freddo e morte".

Il signor Bergamini di Pasturo ha fatto partecipi i presenti della sua odissea in terre straniere, storie di vita e sofferenza, di paura, di treni che partivano e non si sapeva la loro destinazione, di campi di concentramento.

Anche gli altri presenti hanno raccontato la loro, da Natale Baruffaldi e sua moglie Angelina originari di Cortabbio, e cosi via tutti quanti hanno lasciato la loro testimonianza in un pomeriggio di sole ma pieno di tristezza nei ricordi, con un’idea ben chiara: quei periodi passati non devono più tornare, e tutti si sono augurati che i tempi dell"arrangiarsi per vivere" restino solo un brutto ricordo nelle loro menti.

LA GIORNATA DI SABATO:

 

I PROTAGONISTI DEL POMERIGGIO DEL GIORNO DELLA MEMORIA