Si tratta di un corpo tra i più vecchi in Italia, sull’anzianiytà se la gioca con i Carabinieri entrambi infatti sono stati fondati nel 1800, sotto i Savoia. Allora era la Guardai forestale ed era il 1822 e il loro compito quello della difesa dei boschi e delle foreste. Poi con il tempo le responsabilità sono variate, l’ultimo riordino risale è piuttosto recente: 2004. 

Oggi la Forestale (si declina ancora al femminile, come fosse Guardia in realtà è da tempo Corpo: al maschile) è una polizia esperta e specializzata: si occupa di difesa del patrimonio agroforestale italiano di tutela dell’ambiente del paesaggio e dell’ecosistema e concorre alla difesa dell’ordine pubblico e controllo del territorio delle zone rurali e montane. Svolge attività di polizia giudiziaria ed è struttura di operativa nazionale di Protezione Civile, così recita l’articolo 1 della legge 36 del 6 febbraio 2004.

Che cosa significhi in pratica, lo abbiamo chiesto al dottor Carlo Pierluigi Parente (in foto a destra), che guida i forestali della provincia di Lecco. "Siamo polizia dello Stato a ordinamento civile, agiamo localmente ma partecipiano anche ad operazioni di difesa dell’avifauna migratoria che riuniscono uomini provenienti da diverse parti d’Italia, come succede quando andiamo sullo stretto di Messina  per il falco pecchiaiolo o in provincia di Brescia per il pettirosso. In generale ci occupiamo di difesa dell’ambiente". Non solo antibracconaggio allora? "Oltre al servizio caccia e pesca a tutela della fauna selvatica e alla tutela del patrimonio faunistico e naturalistico nazionale. In caso d’incendio siamo noi che organizziamo gli spegnimenti, avvalendoci dei volontari selezionati dalle Comunità montane come previsto dalla legge regionale in materia. Inoltre abbiamo ci occupiamo del rispetto della convenzione Cites di Washington che combatte il commercio illegale di specie di flora e fauna in via di estinzione". 

Siete molto impegnati allora. "Abbiamo tante attività consuete come la prevenzione e repressione delle violazioni in danno all’ambiente, con controlli sulle attività d’inquinamento ambientale, eseguendo prelievi di campioni nei corsi dei fiumi e sugli argini, che poi vengono analizzati in laboratorio. Difendiamo la biodiversità. Siamo stati all’Aquila come forza di ordine pubblico e all’occorenza siamo operativi nella Protezione Civile".

E in Valsassina? "Ci sono due comandi di stazione uno a Barzio e uno a Margno. Ai paini di Bobbio e q queeli delle Betulle raccogliamo anche i dati per il monitoraggio sempre su scala nazionale "Meteomont" ossia di valutazione del pericolo valanghe. Inoltre essendo zona montana possiamo cocorrere all’espletamento di compiti di ordine pubblico".

Se vedete qualche veicolo che viola i limiti di velocità in Valsassina o non rispetta il codice stradale lo multate? "Certamente". Anche sulle vie comunali e provinciali? "Sì".

Facciamo una panoramica delle attività 2010. " Delle comunicazioni di reato alle Autorità giudiziarie in ambito penale, il 42% era riferito a violazioni urbanistiche, edilizie e ambientali; il 18% riguardava la normativa sui rifiuti e l’8% violazioni sulla fauna. Per quanto riguarda le violazioni amministrative la maggioranza riguarda il mancato rispetto delle norme della legge forestale regionale, come possono essere il taglio non corretto delle piante in aree boschive". C’è infatti abbatte alberi fuori periodo consentito e chi rade boschetti senza premurarsi di lasciare le piante utili alla sopravvivenza del bosco. "Importantissima- conclude il comandante provinciale del Corpo Forestale di Lecco – è l’attività che contrasta l’abbandono dei rifiuti in aree non consentite".

      

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