Dopo la giornata di ieri, quando gli uomini della Forestale hanno lungamente lavorato intorno al corso d’acqua, prelevando campioni anche di terreno dalle zone adiacenti, oggi l’intervento è continuato con un nuovo sopralluogo, al quale ha fatto seguito l’incontro con i titolari di una grossa impresa locale. Secondo indiscrezioni, l’azienda sarebbe stata in grado di dimostrato la sua estraneità rispetto alla presenza (evidente) di inquinanti di colore verde all’interno del fiume e nei dintorni degli argini.
Un’accurata opera di verifica avrebbe permesso poi di scoprire che almeno una parte delle sostanze che sono andate a finire nel Pioverna (secondo alcune testimonianze si tratta di una materia oleosa) proverrebbe dalla strada vicina. Siamo in un’area nella quale insistono diverse realtà industriali specializzate nella produzione di flange, un po’ il fiore all’occhiello dal punto di vista economico, ma non distante dal tracciato della pista ciclopedonale della Valsassina.
Un territorio nel quale più volte sarebbero state osservate persone intente a versare in acqua prodotti di vario genere. Un’autentica vergogna, sulla quale però da tempo stanno indagando in particolare i Forestali di Lecco. Indagine che in questi giorni pare aver subito una forte accelerazione che sta portando, quantomeno, all’acquisizione di prezioso materiale da far esaminare con attenzione da parte di laboratori specializzati.
Testimonianze di abitanti e passanti, l’esame visivo che anche le foto pubblicate dal nostro giornale possono confermare e la stessa operazione in corso da parte del CFS lecchese dimostrano che il caso-Pioverna è più che mai di attualità. Nei prossimi giorni potrebbero giungere altre importanti novità.
Ovviamente in questi casi il percorso investigativo procede "a ritroso": si parte dal punto di sversamento maggiormente visibile per risalire, tombino dopo tombino e lungo i canali a monte, fino a dove si può sperare di individuare l’origine effettiva. In questa ricerca per tentativi, a volte viene usata una sostanza colorante (un "marker") per individuare il flusso – un po’ come si è fatto storicamente per scoprire le sorgenti di tutti i nostri maggiori corsi d’acqua.
IERI L’AVVIO DEI CONTROLLI A CORTABBIO