Benedetti e le mini centrali: ”Difesa del territorio, ok. Ma…”



Ecco la lettera inviataci in queste ore da Benedetti. Che entra a bomba nel confronto in atto dopo la diffusione delle famose centrali, da Premana a Introbio fino più recentemente a Cortenova (paese dell’autore di questo intervento). "Comprendo la preoccupazione di molti" si legge tra l’altro "a cui aggiungo anche la mia: se però riuscissimo tutti assieme a gestire la situazione senza lasciarcela sfuggire di mano e cercando di trarre i maggiori benefici possibili per tutto il territorio sono sicuro che raggiungeremmo risultati importanti".

Questo il testo integrale della lettera a Valsassinanews di Riccardo Benedetti:

Seguo con interesse il dibattito intorno alle richieste di concessioni per alcune centrali elettriche sul territorio.
Sono d’accordo sul fatto che in primo luogo dobbiamo salvaguardare quelle che sono le risorse naturali della nostra Valle per far sì che l’ambiente non riceva duri colpi da insediamenti "invasivi". Questo è sicuramente un dovere che tocca tutti noi.
Credo, però, possano, attraverso opportune iniziative, essere raggiunti dei buoni compromessi che se una parte possono assicurare un controllo efficacie sulle nuove strutture, dall’altra possono portare beneficio al territorio.
Nei decenni scorsi la Valle è stata attraversata da oledotti per la Germania, elettrodotti per tutta Italia, metanodotti per la Valtellina: e cosa abbiamo avuto in cambio?

Hanno attraversato i nostri boschi, scavato nel Pioverna, tracciato solchi un po’ dappertutto.
E’ vero: le piante sono ricresciute, i terreni si sono nuovamente inerbiti, dei passaggi sotto il Pioverna rimangono cartelli che invitano a non scavare.
Ma da tutto questo "prestare" il nostro territorio, cosa abbiamo guadagnato? Forse un’attesa di cinquant’anni per avere la Lecco-Ballabio?
Nella non lontana Val Poschiavo un colosso della produzione elettrica ha progettato una centrale a pompaggio (i dettagli si possono verificare su www.repower.ch) da 1000 megawatt. Un progetto che farà storia, al confronto del quale la Valle dei Mulini e la Val Varrone sono bruscolini: un progetto che ha suscitato un lungo ed accesissimo dibattito in quelle zone della Svizzera nelle quali la tutela dell’ambiente è un modus vivendi e non una bandiera che viene sventolata di quando in quando all’occorrenza, come spesso capita dalle nostre parti.
Alla fine le popolazioni, chiamate ad esprimersi tramite referendum come legge elvetica vuole,  hanno detto sì al progetto, ed in alcuni casi a grande maggioranza. Non che questo abbia placato i timori di chi all’intervento è ostile, ma, probabilmente, sono stati valutati maggiori i pro rispetto ai contro ed ora l’opera potrà iniziare.
Ma cosa hanno chiesto in cambio i cittadini svizzeri?
Bene, riporto una parte di un articolo apparso sul www.ilbernina.ch, il quotidiano online della Valposchiavo (il valsassinanews di quelle parti, insomma) che riguarda solo il comune di Brusio (altre convenzioni sono state stipulate da Poschiavo e Pontresina):
 
"Grazie ad un oculato lavoro di preparazione, protrattosi per oltre due anni, la Commissione di riversione del Comune di Brusio ha saputo stipulare quanto di meglio si poteva ottenere dalle trattative con Repower, assicurandosi un indotto basato su prestazioni economiche ricorrenti, oltre ad entrate una tantum pari a CHF 11’200’000, suddivise in una tassa unica di concessione di CHF 1’200’000 ed un indennizzo per la rinuncia al diritto di riversione pari a CHF 10’000’000. Per quanto riguarda le sopraccitate prestazioni annue ricorrenti, per la durata di ottant’anni, esse possono venir quantificate nel modo seguente: canone d’acqua ca. CHF 1’500’000, energia gratuita di concessione 28 milioni di kWh, per un importo calcolabile attorno a CHF 2’800’000 ( tenendo conto di un prezzo della corrente di 0.10 cts. al kWh). Oltre a ciò sarebbe pure prevista un’opzione al diritto di partecipazione dell’1% al capitale azionario nominale della centrale ad accumulazione con sistema di pompaggio Lago Bianco, il cui importo varierebbe in base all’andamento degli affari della centrale."
 
Stiamo ovviamente parlando di un progetto per il quale la Repower investirà 1 milardo e mezzo di franchi (in euro fanno un milardo e centocinquantamilioni circa), una enormità rispetto a quello che investirebbe la società Varrone.
Inoltre, Repower – per ovvie ragioni strategiche – sta sponsorizzando, ad esempio, un po’ tutte le attività sportive e culturali della Valposchiavo.
Ecco, al dibattito di questi giorni vorrei aggiungere questo motivo di riflessione per far sì che, ancora una volta, il nostro territorio non sia solo terra di conquista a titolo semigratuito.

In conclusione, comprendo la preoccupazione di molti, a cui aggiungo anche la mia: se però riuscissimo tutti assieme a gestire la situazione senza lasciarcela sfuggire di mano e cercando di trarre i maggiori benefici possibili per tutto il territorio sono sicuro che raggiungeremmo risultati importanti con benefici effetti sia sul presente sia sul futuro della Valle.
 
RICCARDO BENEDETTI
 

 

DALL’ARCHIVIO DI VALSASSINANEWS:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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