Bindo e San Biagio: le origini del culto



Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia; avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola è invocato come protettore per i mali generici alla gola. A quell’atto risale il rituale tradizionale  della "benedizione della gola", compiuto con due candele incrociate precedentemente benedette oppure mediante unzione con olio benedetto. Il santo è anche protettore dei cardatori di lana, degli animali e delle attività agricole.

San Biagio, come buona parte dei santi cristiani, fu arrestato e ucciso per aver professato la sua fede; durante la detenzione Biagio fu flagellato e torturato. Tutto ciò affinché rinnegasse il proprio Dio e professasse la fede dei romani. Non avendo ottenuto nulla da tali torture venne legato ad un palo e annegato in un lago, ma il Santo invece di annegare camminò miracolosamente sull’acqua, retto da una schiera di angeli accorsi in suo aiuto; a questo punto gli accusatori oltraggiati dalla resistenza della fede di Biagio lo fecero decapitare. Insieme a lui furono decapitati anche sette donne e due fanciulli accorsi lungo le rive del lago e arrestati perché avevano raccolto il sangue che sgorgava dal corpo di  Biagio: tutto ciò avvenne il 3 febbraio del 316 d.C…

Uno degli eventi più particolari, conosciuti e ancora ricordati di S. Biagio negli anni ricorda di una mamma che si rivolse al Vescovo prigioniero per liberare il figlio dal soffocamento causato da una spina di pesce conficcata in gola. Il fanciullo a seguito dell’intervento miracoloso del Santo ebbe salva la vita.

Le reliquie di San Biagio tornarono in occidente con le crociate; con il passare degli anni il culto di questo santo si diffuse in tutta Europa fino a giungere nel piccolo abitato di Bindo dove gli venne dedicata una chiesa e dove ogni anno, durante la messa solenne del 3 febbraio, avviene come per tradizione il bacio delle candele benedette il giorno prima.
Tra le varie usanze più antiche spiccano i classici ravioli, la più antica "torta di oef", l’usanza di mangiare un pezzettino di panettone conservato da Natale che essendo ormai vecchio e duro raschia la gola e, parlando di culti meno religiosi, la grande festa con falò e musica fino a tarda notte.
 

Nella foto la statua di S.Biagio nella chiesa di Bindo, portata per le vie del paese durante la solenne processione

 

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