Barzio, una raccolta di firme contro il progetto edilizio alla Coldogna



"Dopo quello cui abbiamo dovuto assistere in tempi trascorsi ove, nonostante vincoli urbanistici e ambientali Barzio ha registrato scempi e stravolgimenti di natura urbanistica – per fortuna limitati rispetto ad altri paesi vicini" scrivono gli estensori della protesta "oggi, riteniamo di sottoporre alla Vostra attenzione il tema della tutela ambientale del nostro territorio". Una lunga osservazione (che riportiamo di seguito in forma integrale) che si oppone allo "snaturato consumo del territorio lombardo".

Il tutto, dopo che a Barzio è circolata la voce di un progetto che intenderebbe costruire un wellness center con albergo sul terreno dell’area Coldogna, proprio all’entrata del paese.

Ecco il documento consegnato nei giorni scorsi all’amministrazione comunale:
 

Al Sig. Sindaco
All’Autorità Competente in materia ambientale
Ai Sigg.ri Consiglieri Comunali
BARZIO

OGGETTO: Formazione nuovo PGT – fase di valutazione ambientale – apporto collaborativo

Siamo un gruppo di cittadini Barziesi che intendono fornire argomenti di riflessione in materia ambientale nella fase di formazione del nuovo PGT.

Dopo quello cui abbiamo dovuto assistere in tempi trascorsi ove, nonostante vincoli urbanistici e ambientali Barzio ha registrato scempi e stravolgimenti di natura urbanistica – per fortuna limitati rispetto ad altri paesi vicini – oggi, riteniamo di sottoporre alla Vostra attenzione il tema della tutela ambientale del nostro territorio.

Ci riferiamo alla collina di “Coldogna” posta all’ingresso del paese in una posizione “ambientalmente pregevole e meritevole di tutela” cosi definita dalla Commissione Ministeriale LL.PP. nelle modifiche d’ufficio proposte, appunto dal Ministero dei LL.PP. nell’anno 1970 quando Barzio, insieme a Bellagio, fu il primo paese nell’allora provincia di Como ad avere il PRG approvato. (sicuramente negli archivi comunali si possono ritrovare queste documentazioni)

Questa collina, per cosi dire “salvata da Roma” – non vorremmo che potesse venire “violata” da Barzio.

Nel tempo, tutto il crinale che volge verso la strada provinciale, è stato oggetto di “uso collettivo” – come spalto – per assistere allo svolgimento di importanti manifestazioni di carattere nazionale ed internazionale (campionati nazionali di ciclismo femminile su strada; arrivo di tappa del Giro d’Italia del 1979; passaggio del giro d’Italia del 2008; tutti gli anni ad agosto lo “spalto” si riempie di numerosissimi spettatori per assistere ai fuochi d’artificio della Sagra, senza dimenticare i numerosissimi turisti che nel fine settimana passeggiano con ciaspole, slitte e bob)

Non solo, sul vertice della collinetta di Coldogna “regolarmente” atterrano gli elicotteri di soccorso ed altri e funge da piazzola naturale per l’atterraggio di velivoli di tale tipo.

A rafforzare l’uso del vertice della collinetta per tale scopo, ci ha pensato la Comunità Montana nel 1989 dove la stessa, con l’ausilio della Soc. Alpicenter e finanziamenti pubblici, promosse e pubblicò il volume a schede per “PUNTI DI ATTERRAGGIO PER ELICOTTERI DEL SOCCORSO NEL TERRITORIO DELLA COMUNITÀ”.

Nel terzo volume di tale pubblicazione alla scheda n. 65 (vedi allegati) viene appunto individuata nella zona di Coldogna il punto di atterraggio “al naturale” fruibile senza l’esecuzione di alcuna opera. Non solo tale scheda riporta anche tutte le coordinate di volo, il tipo di velivolo che vi può atterrare ed altri dati utili per l’atterraggio.

Questo lavoro promosso dalla Comunità Montana è stato a sua volta consegnato a:

•    tutti i Sindaci – perché NE TUTELASSERO LE RISPETTIVE AREE;
•    al SAR di Linate;
•    al 118;
•    a tutti gli Enti di Soccorso provinciali;
•    ai Comandi provinciali dei C.C. e di P.S.
•    nonché all’allora Presidente della Provincia di Como
•    ed all’allora Prefetto di Como.

Al di là delle – reali – considerazioni sopra esposte e documentate (vedi allegati) o documentabili  (vedi archivio comunale – modifiche d’ufficio apportate dal Ministero), si ritiene, con altrettanta consapevolezza che sicuramente, alberga anche tra le persone in indirizzo ed alla Facoltà Universitaria estensore del nuovo PGT, il recentissimo snaturato consumo del territorio lombardo e non, in nome di una non ben pianificata e programmata commercializzazione del prodotto edilizio, ci porta ad avere un “invenduto del prodotto edilizio” che sicuramente oltre al far riflettere gli operatori del settore – potrebbe far riflettere anche quelle autorità e figure professionali che operano nella programmazione del territorio lombardo e di Barzio in questo momento particolare.

Quale miglior occasione utilizzare, se non questa, per tutelare aree di pregevole comune bellezza come la collinetta di Coldogna!!!

La Legge Regionale, tra l’altro, nei criteri ispiratori della legge urbanistica n. 12/2005, all’art. 1 – di recente modificato – ha aggiunto testualmente:

“…………la Regione, in collaborazione con………..e gli Enti locali, PROMUOVE, ATTRAVERSO GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE PREVISTI DALLA PRESENTE LEGGE…………..la TUTELA DELL’AMBIENTE…””  

Ora, se la Regione stessa, dopo l’emanazione della 1^ versione della legge 12/2005, ha ritenuto nel 2010 di apportare una modifica all’impianto legislativo aggiungendo all’art.1 della stessa legge un comma 3 bis specifico sulla “tutela dell’ambiente”, significa che anche il legislatore regionale ha preso atto che un consumo sconsiderato del territorio – bene non riproducibile – non può che danneggiare tutta la collettività.

    Riteniamo che Barzio,

•    dopo gli scempi della legge ponte (1967),
•    dopo le gestioni ballerine del proprio territorio negli anni 80 e 90;
•    dopo i dubbi interventi posti in essere ai piani di Bobbio ivi compresa la nuova pista di Corda

meriti ora, l’attuazione di una politica di tutela nel pieno rispetto – tra l’altro dei criteri ispiratori di tutela dell’ambiente sanciti dalla legge Regionale.

Abbiamo ritenuto di presentare tale nota alle autorità e uffici in indirizzo in questo momento di “intervallo” tra le riunioni per la VAS in puro spirito e apporto collaborativo nel pieno rispetto dei criteri previsti dal legislatore regionale riservandoci, eventuali altre forme di rappresentazione dei nostri motivi di tutela che merita l’area di Coldogna, nel prosieguo dell’iter per la formazione del nuovo PGT.

(seguono le firme)

 

DALL’ARCHIVIO DI VALSASSINANEWS:

 

 

 

 

 

I "SONDAGGI" DI VALSASSINANEWS

BOTTI A CAPODANNO: TRADIZIONE O INCIVILTÀ?

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