L’iniziativa è stata promossa in seguito alla comunicazione della Comunità Montana della Valsassina, Val Varrone, Val D’esino e Riviera, della delibera della Regione Lombardia risalente al 2009, di finanziare la realizzazione della strada con un contributo pari 70.296,00 euro; la rimanente quota di euro 32.218,00 a carico del comune verrà totalmente finanziata da un comitato di privati che hanno deciso di aiutare l’Amministrazione del piccolo comune di montagna che non dispone della somma necessaria.
L’Alpe Subiale è sita ai piedi del Monte Legnone a 1000 slm sopra l’abitato del Comune di Pagnona, è ben esposta a sud e gode di un microclima temperato, oggi si raggiunge solamente con una mulattiere che da Pagnona prosegue verso il Rifugio Griera. In questa località ormai pochi agricoltori svolgono la loro nobile attività di allevamento di capre orobiche, razza in via di estinzione, coltivano i prati e i pascoli rimasti destinati alla produzione di foraggio; un tempo venivano allevati numerosi capi di bestiame, bovini ed ovicaprini e i campi erano coltivati con diverse essenze, dalla patata a diverse colture orticole sino ad alcune varietà di cereali; ma negli ultimi anni coloro che con grandi sforzi e sacrifici hanno da sempre svolto importanti lavori di manutenzione del territorio sono decisamente diminuiti ed il bosco avanza avvicinandosi alle baite che per la forte passione dei proprietari sono state per la maggior parte ristrutturate.
La realizzazione della strada agro-silvo-pastorale permetterebbe agli agricoltori rimasti e ai proprietari della baite di mantenere l’insediamento di una località dell’Alta-Valsassina che con gli anni rischierebbe un lento ma inesorabile abbandono, con la grave perdita di un patrimonio rurale e montano costituito da cascine e terreni.
Lo scorso 27 gennaio La Regione Lombardia ha organizzato a Lecco, presso la sede territoriale, un incontro per illustrare “le politiche per la montagna”,al quale hanno partecipato tutte le Istituzioni Provinciali; l’esempio di Pagnona è la prova che anche gli abitanti di questo territorio ne sono fortemente legati, per passione e per cultura e si adoperano per realizzare tutto quanto necessario per la conservazione dell’ambiente naturale.
Per questi motivi ma non senza importanti sforzi, dopo alcune riunioni, approfondite valutazioni, i chiarimenti tecnici del progettista dr. Castelli che da decenni progetta strade in montagna, e non ultimo il dover restituire alla Comunità Europea un contributo pubblico già stanziato, i privati hanno deciso di accollarsi la somma mancante per la realizzazione dell’opera.
Ora si attende solo l’inizio dei lavori.