Queste due “festività” oltre a risanare i bilanci di fiorai e ristoratori dovrebbero riavvicinare gli innamorati ed aiutare a trovare l’anima gemella; mentre la festa degli innamorati viene celebrata anche in Valsassina, San Faustino pare non aver ancora mietuto vittime nella nostra Valle. San Valentino da anni è entrato prepotentemente nella lista delle feste "imposte" arrivando ai nostri occhi tramite cuoricini rossi, canzoni smielate e baci che ci investono da inizio febbraio attraverso la televisione anche se la vera storia del martire associato agli innamorati e di questa festa è pressoché sconosciuta ai più.
Dopo la sua morte da martire per aver professato la fede da cristiano, a Valentino sono stati attribuiti degli episodi per collegarlo agli innamorati: il più ricordato parla di una coppia da lui riconciliata dopo una furiosa lite: uno stormo di piccioni è volato propiziando l’amore, da questo episodio pare venga anche il termine “piccioncini”. Faustino invece non ha nessun collegamento con i single se non la sfortunata coincidenza di cadere il 15 febbraio.
Il tentativo della chiesa cattolica di porre termine ad un popolare ed antichissimo rito pagano per la fertilità, è all’origine di questa festa degli innamorati: fin dal quarto secolo A. C.i pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Determinati a metter fine a questa primordiale ed antica pratica, i padri precursori della chiesa hanno cercato un santo "degli innamorati” per sostituire l’antico e per nulla cattolico Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima. (fonte: italysoft.com)
A destra una icona di San Valentino, a sinistra un’ amuleto del Dio Lupercus.