"Li avevamo appesi martedi’ sera, a una staccionata dunque non davano fastidio a nessuno. Poi la mattina dopo sono letteralmente spariti. Siamo ormai al regime…". La protesta continua e il nuovo episodio ruota intorno alla scomparsa di due scritte poste sopra a striscioni che campeggiavano al ponte di Giabbio, vicino ad una delle famose centrali al centro della polemica tra il comitato "Salviamo i nostri torrenti" e il Comune di Premana.

Proprio a qualche amministratore si rivolgono gli aderenti al comitato, lanciando accuse per la sparizione delle loro forme di protesta. "Non sappiamo con certezza chi sia stato" afferma Giancarlo Brumana a nome del gruppo di contestatori "ma abbiamo i nostri sospetti". Il comitato e’ sorto a Premana per contrastare le nuove installazioni sul Varrone e recentemente, dopo aver raccolto 700 firme contro le mini centrali elettriche ha ottenuto un incontro in Provincia prendendo contatti con l’assessore all’Ambiente Carlo Signorelli.

"A meta’ marzo abbiamo un appuntamento in Regione" prosegue Brumana "dove ci recheremo con Signorelli per esporre le nostre ragioni". Ma tornando alla questione degli striscioni, la protesta e’ davvero vibrante. "Non erano per niente scritte offensive, ci teniamo a farlo sapere a tutti. Forse queste persone che si sono permesse di strappare e fare sparire i nostri striscioni sono anche state viste. La situazione sta diventando molto pesante, ormai siamo a livelli di Libia o Egitto… Comunque fino ad ora siamo stati pacifici e tranquilli, ma adesso…".