I libici in fuga, ecco le raccomandazioni dell’Unhcr



Al di là delle polemiche, segno di assoluta libertà visto che esprimere la propria opinione liberamente è un segnale chiaro che la democrazia in Italia funziona ancora, vi facciamo avere un sunto di cosa raccomanda l’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) in considerazione delle persone in fuga dalla Libia.

L’Unhcr ha emanato una "linea guida" sulla situazione: al punto 1, si chiarisce che "l’accesso al territorio dovrebbe essere garantito a tutte le persone provenienti dalla Libia, senza discriminazioni ed a prescindere dal loro background", riferito non solo ai paesi limitrofi della Libia, ma chiedendo a tutti i governi degli Stati confinanti, in Nord Africa e in Europa, di voler mantenere aperte le frontiere terrestri, aeree e marittime per le persone costrette a lasciare la Libia. Non dovrebbe procedersi, inoltre, a rinvii forzati in Libia.
 
Il punto due parla dell’accesso a strutture di accoglienza, che dovrebbe essere garantito a tutte le persone in fuga dalla Libia, al fine di provvedere alle loro necessità primarie (alloggio, vitto, vestiario, assistenza medica).
 
Secondo l’Unhcr, le persone che fuggono dalla Libia potrebbero avere caratteristiche molto diverse, per esempio: 
1) Persone provenienti da un paese terzo che hanno risieduto in Libia come lavoratori migranti o per altri motivi e che desiderano tornare nel loro paese d’origine.o Individui con bisogni specifici (es. donne a rischio, minori non accompagnati/separati,vittime di tratta).
2) Persone di nazionalità libica che fuggono da persecuzione, violenze e gravi disordini in Libia.
3) Individui che potrebbero essere soggetti ad esclusione dalla protezione internazionale relativa allo status di rifugiato o che non sono eleggibili per tale protezione.
4) Rifugiati o richiedenti asilo provenienti da paesi terzi che hanno risieduto e/o transitato in Libia, sia registrati che non.
 
Il comunicato dell’Unhcr parla di "protezione temporanea in attesa di chiarimenti circa la loro situazione nonché della predisposizione di possibili soluzioni" dunque, nel caso di Vendrogno dovrebbe essere un soggiorno temporaneo e non definitivo.
 
Attenzione però, secondo l’Unhcr tra i gruppi che lasciano la Libia, potrebbero esserci persone implicate in gravi atti criminali, per aver in passato rivestito posizioni di autorità ovvero a causa delle loro azioni durante gli attuali disordini
 
Le domande d’asilo devono essere studiate, non è detto che tutti i rifugiati debbano essere considerati perseguitati politici,.
 
Tornando alla Valle, si può dire che negli ultimi anni lo spirito solidale è prevalso nella maggioranza dei suoi abitanti che hanno accolto e inserito nella loro realtà diversi stranieri, alcuni in fuga da situazioni di guerra (ad esempio i Balcani), altri alla ricerca di un posto di lavoro.
 
A questo riguardo, di seguito un piccolo specchietto della situazione immigrati in Valle (soltanto di quelli d’origine nord africana che vivono qui da tempo), dove si vede chiaramente come la Valsassina negli ultimi anni sia diventata multietnica e soprattutto aperta anche agli stranieri.
 
 
 
 
TABELLA DEGLI IMMIGRANTI DELLE ZONE IN CONFLITTO ATTUALMENTI PRESENTI IN VALSASSINA
 
 
 

 

 

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