Potrebbe ricorrere in Cassazione il procuratore generale di Milano Elena Maria Visconti dopo che in secondo grado l’uccisore del 36enne residente a Pasturo è stato condannato a 12 anni e mezzo (contro i 18 della prima sentenza) Gli avvocati Stefano Pelizzari e Marcello Perillo non hanno nascosto la loro amarezza all’indomani della sentenza emessa dalla seconda sezione della Corte di Appello di Milano – che ha fortemente scontato la pena per Michele Zito, l’imbianchino che uccise Poerio a colpi di pistola il 21 novembre 2008 davanti alla palestra di via dell’Isola a Lecco.
"Mi sembra assurdo che non sia stata riconosciuta la premeditazione" ha detto Pelizzari che ricorda come nel computer di Zito "era stato trovato un file creato a settembre 2008 in cui prospettava gli intenti omicidi. E quel file – conclude l’avvocato – venne modificato il giorno prima dell’uccisione di Poerio. In quella modifica lo stesso Zito scriveva al fratello di non preoccuparsi se fosse sparito per un po’ "..
Gli fa eco l’altro legale, Marcello Perillo. "Dodici anni per un omicidio di questo tipo sarebbero accettabili solo nel caso di delitti passionali. Zito si è procurato una pistola e con quella si è presentato all’incontro". Il procuratore di Milano generale, Elena Maria Visconti (che invece aveva chiesto l’aggravamento della pena a 30 anni) pare intenzionato a ricorrere in Cassazione.