Potrebbe dunque riaprire la storica "Casa Giglio", nel caso un’ondata di profughi provenienti dal paese in piena guerra civile arrivi in Italia in seguito al potenziale peggioramento della situazione, già molto critica. Se l’emergenza profughi esploderà come molti temono, a Lecco dovrebbero arrivare circa 300 persone (almeno questa è l’indicazione ricevuta dalla locale Prefettura). Si sta studiando quindi la sistemazione delle persone in difficoltà e la metà di queste potrebbe essere sistemata provvisoriamente proprio in Muggiasca.
Secondo quanto riporta questa mattina il quotidiano "Il Giorno", i vertici della Prefettura di Lecco confermano di avere effettuato un sopralluogo insieme al comandante dei Vigili del fuoco, per verificare il possibile utilizzo della struttura.
Ecco uno stralcio dell’articolo pubblicato a pagina 8 dell’edizione lecchese del giornale:
|
|
Riapre la storica casa Giglio Accoglierà i profughi libici | |
di STEFANO CASSINELLI LA PREFETTURA di Lecco ha ricevuto indicazioni per organizzare l’accoglienza di almeno 300 profughi sul territorio provinciale e sono quindi state avviate una serie di verifiche su aree adeguate, la valutazione è passata anche attraverso il Centro polilogistico di emergenza di Sala al Barro, ma questa possibilità sembra non essere percorribile. Il Centro polilogistico era già stato utilizzato nel 1999 per ospitare i profughi kosovari, sarebbero disponibili una quarantina di posti letto, ma anche questi spazi hanno bisogno di interventi di ripristino e manutenzione abbastanza onerosi. […] … un’area che logisticamente sarebbe più facile da controllare essendovi praticamente solo una strada di accesso e piuttosto lontana dalla vie di comunicazione principali. Durante il sopralluogo a Vendrogno i funzionari della Prefettura hanno constatato lo stato dell’ex casa Giglio, dai Vigili del fuoco è arrivato un parere favorevole di massima per la situazione sicurezza e per le norme antincendio. |
|