Sono addirittura due le pagine piene di dati e valutazioni proposte oggi dal "Giorno". A parlare sono le cifre, ma anche alcuni protagonisti (ad esempio il titolare dei "Sassi Rossi" Giulio GIumelli, che lamenta bollette idriche passate da 4mila a 8mila euro). E a difendere la situazione il presidente di Idrolario, Buzzi, afferma che così "si razionalizza il sistema e diminuiscono gli sprechi".
Di seguito gli stralci di alcuni articoli presenti alle pagine 2 e 3 dell’edizione di Lecco del giornale:
Rincari in bolletta del 58%, insorge la Valsassina | |
Il sindaco di Crandola: «In montagna l’unico servizio economico era l’acquedotto, ora ce lo hanno tolto» | |
di STEFANO CASSINELLI — LECCO — IN VALSASSINA iniziano ad arrivare le nuove bollette dell’acqua di Idrolario e con esse le proteste per gli aumenti sproporzionati. Lino Artusi, sindaco di Crandola, nei mesi scorsi, in occasione della costituzione di Idrolario, aveva già manifestato preoccupazione «e quello che sta accadendo adesso – spiega il primo cittadino – è la conferma di quanto dicevo. Stanno arrivando bollette salatissime nei paesi della valle, ma si sapeva che sarebbe finita così perché non si è voluto capire le esigenze dei paesi di montagna». BOLLETTE SALATE per le abitazioni ma anche per le stalle e le attività agricole famigliari, tanto che Artusi è convinto che «in molti sceglieranno di lasciar perdere quello che è un hobby perchè un conto è tenere la stalla perchè è una tradizione e un legame con la terra spendendo poco. Altro conto vedersi arrivare qualche cento euro per la stalla anche se i consumi sono bassissimi, ma c’è il fisso alto. Questo è uno degli effetti della creazione del sistema Idrolario. Ma non è finita qui perché adesso dovremo mettere i contatori sulle fontane dell’acqua pubblica, sugli idranti dei vigili del fuoco, per non parlare delle scuole». I rincari sulle bollette sono stati del 58% secondo Artusi e gli effetti di questi aumenti graveranno ancor più sulle famiglie «perché l’acqua delle scuole a esempio dovrà essere pagata mentre prima era del Comune, per cui i costi delle scuole saliranno e alla fine che paga è il cittadino. Idrolario è un nuovo carrozzone che andiamo a pagare noi. Si parla di togliere Comunità montane e Province perché costano e poi si costituisce una società pubblica che costa e fa aumentare i costi di un bene primario come l’acqua. Era l’unica cosa che avevamo a un prezzo migliore della città e delle pianura dove hanno servizi e altro ancora, adesso ci hanno tolto anche questo». |
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— CRANDOLA — Costi raddoppiati anche negli alberghi: «Così chiuderemo» LE NUOVA GESTIONE dell’acqua pubblica mette in difficoltà anche le poche realtà turistiche presenti sul territorio. Un caso emblematico può essere quello dell’albergo «Sassi rossi» di Crandola, paese del sindaco Lino Artusi, che attualmente per le bollette dell’acqua paga intorno ai quattromila euro all’anno ma con le nuove tariffe andrà a pagare circa ottomila euro. «Come potremmo non essere preoccupati – afferma Giulio Giumelli contitolare dell’albergo – visto quello che sta succedendo. Le bollette che stanno arrivando sono assurde, per le stalle arrivano pagamenti quattro volte superiori al passato, noi ci troveremo a pagare circa il doppio, per guadagnare una somma così bisogna lavorare tanto e qui abbiamo una stagione corta. È un vero massacro. Finché potremo resistere resisteremo, ma se si va avanti così tra crisi e aumenti elevati a un certo punto le attività turistiche chiuderanno. Non è certo con queste scelte che si favorisce la presenza di alberghi e ristoranti che portano lavoro sul territorio». Ma secondo Giumelli il problema non è solo di tariffe ma anche di servizio: |
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Piani di Bobbio a secco nei week-end Già scoppiata la guerra dei rubinetti | |
IL PRESIDENTE dell’Ato di Lecco Daniele Nava e l’assessore provinciale all’Ambiente Carlo Signorelli hanno incontrato nei giorni scorsi il sindaco di Valtorta, nella Bergamasca, Pietro Busi, dopo che era scoppiata una guerra dell’acqua ai Piani di Bobbio, zona rimasta a secco nei precedenti week-end a seguito di una serie di disguidi. Dopo l’incontro l’Ato di Lecco ha precisato di volersi attivare con Valtorta «per la soluzione dei problemi idrici al fine di evitare in futuro emergenze igienico-sanitarie come quelle delle ultime settimane e garantire le forniture di un bene primario come l’acqua ai rifugi della zona». | |
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IL COMMENTO/ IL DIRITTO DI CORREGGERE LA ROTTA |
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I CAMBIAMENTI sono spesso necessari, mutamenti fisiologici propri dello scorrere del tempo: a volte si tratta di piccole rivoluzioni della quotidianità che a loro modo segnano delle svolte epocali. L’inizio dell’era Idrolario è stata accompagnata da aspettative e timori.
ORA, ARRIVATE le prime bollette di questa nuova fase(che ha tolto la gestione del servizio idrico ai singoli municipi) le polemiche incalzano. A scendere sul piede di guerra sono proprio gli abitanti di quelle zone del territorio lecchese più ricche di risorse: residenti che si trovano nella paradossale situazione di subire i ricari più consistenti. Il cambiamento nella gestione di un bene primario come l’acqua deve essere seguito e monitorato con attenzione, senza aver paura di cambiare e di effettuare correzioni in itinere. |