"A Felice De Vecchi spetta un posto nella storia del Risorgimento, prese parte alle Cinque Giornate, nonché all’assedio di Gaeta nel 1861, quale capo della Guardia Nazionale. Era solito villeggiare a Bellano, e visitava con frequenza la Valsassina, che imparò ad amare per le sue bellezze della natura e per le doti morali degli abitanti…". Queste le parole più volte citate dello storico di Pasturo Andrea Orlandi che raccontano in parte la figura del Conte Felice De Vecchi.
Uno delle più grandi manifestazioni a celebrazione della patria avvenne nel settembre del 1860, terminata vittoriosamente la battaglia di Magenta, decisiva contro gli austriaci, venne organizzata una cerimonia nel parco della bellissima villa De Vecchi. Durante la festa il conte fece dono di “una ricca bandiera nazionale di seta, ornata di due fasce trapunte d’oro e di quattro nappe filettate pure in oro”.
Questa bandiera venne benedetta solennemente il 23 settembre al cospetto delle Guardie Nazionali e di moltissima gente giunta nello spazio antistante al parco. "Le Guardie Nazionali della Valsassina invitate alla cerimonia religiosa e civile erano schierate in doppia fila per tutta la lunghezza della piazza gremita di popolo; fra lo spazio libero il clero che intervenne numeroso uscito processionalmente dalla Chiesa, ed al quale le Guardie Nazionali presentarono le armi, si recò al padiglione, ove il Curato Arrigoni benedisse la bandiera e poscia pronunciò un accalorato discorso informato a nobilissimi sentimenti di religione e di patria. Una brillante illuminazione, che dava magico risalto alle cupole ed ai moreschi contorni , e svariati fuochi d’artifizio coronavano, tra il tripudio della soffermatasi moltitudine, la solennità di quel giorno".
La Guardia Nazionale Italiana era una forza armata nata subito dopo l’Unità d’Italia (1861), utilizzata per reprimere il brigantaggio e la resistenza degli ultimi nostalgici del regno borbonico, con alterno successo.
In questo racconto – sempre dello storico Andrea Orlandi – la descrizione della cerimonia avvenuta proprio davanti alla villa fatta costruire a Bindo da De Vecchi, anch’essa piena di segni e di significati patriottici. Dopo aver combattuto per l’unità della sua nazione negli anni più vivi del risorgimento italiano, una volta terminati gli scontri, De Vecchi si dedicò a lunghi viaggi in Medio Oriente per espandere le proprie conoscenze. Viaggi che hanno fatto nascere in De Vecchi grande ammirazione per l’oriente, poi riversato nelle sue costruzioni.
Un patriota non di origini valsassinesie – Felice De Vecchi – che 150 anni fa portò in Valle in suo nobile sentimento, realizzando la propria famosa e vistosa villa, un luogo dove celebrare questo amore per la patria. Un’enorme bandiera tricolore svettava nella parte più alta della costruzione come chiaro simbolo della neonata unità nazionale.