Cremeno, scompare a 91 anni Martino ValsecchiIl ricordo dei nipoti



Figura notissima in tutto l’Altopiano, Valsecchi aveva partecipato alla seconda guerra mondiale nell’Arma dei Carabinieri, sul fronte della allora Jugoslavia. Vedovo da qualche anno, lascia i figli Giorgio, Fernanda e Marina, la sorella Ermelina.e molti nipoti e pronipoti.

Le esequie saranno domani, martedì alle 14:30 a Cremeno con partenza dall’abitazione di via Piazzetta, 2.

Di seguito, un ricordo da parte dei sette nipoti

Caro nonno Martino,
Il dolore rimane, ma per chi ha vissuto e concluso i suoi giorni serenamente, il sorriso di un addio, pur essendo malinconico lascia meno quel sapore di amaro e di groppo alla gola.

Sei tornato dalla tua amata “Silietta”, moglie inseparabile con cui hai trascorso gran parte della tua intensa vita e dalla quale purtroppo ti sei dovuto dolorosamente staccare alcuni anni fa.

Una vita, la tua iniziata nel 1919, continuata in valle fino alla partenza per il militare: arma dei Carabinieri, Caserma la Cernaia di Torino. All’indomani dell’ingresso dell’Italia in guerra sei stato catapultato sul fronte Jugoslavo dove hai trascorso l’intera durata della guerra e da dove sei tornato a piedi, evitando i rastrellamenti tedeschi che erano in corso in seguito alla instaurazione della Repubblica di Salò.
Eri solito dire che in quel periodo avevi dormito talmente poco che a seguito di ciò avevi perso completamente il sonno.

Arrivato a Lecco, la prima persona che incontri in stazione fu proprio Cecilia Manzoni, quella compaesana con cui avresti trascorso tutta la vita. Fortunatamente arrivò il 25 aprile!

La vita poteva ricominciare con la voglia di rivincita che ha fatto davvero grande una nazione che era rimasta schiacciata dagli eventi della guerra e ricomincia da quell’unione in matrimonio che diede inizio alla vostra avventura. Con perseveranza e grande dedizione apri un negozio di alimentari che in pochi anni trasformi in un moderno spazio commerciale, completo di tutto quanto offriva il mercato: dal kerosene ai frigoriferi.
Ricordavi spesso che la sua famiglia ti aveva mandato a studiare in piazza del Duomo a Milano,
indicando con ciò, che la tua esperienza l’avevi maturata nella scuola di vita di tutti i giorni
cercando di capire cosa fosse meglio per migliorare.

La tua forza è sempre stata quella del confronto con il prossimo: l’onestà, il sorriso e la cordialità
nell’intrattenersi con le persone con cui entravi sempre in sintonia. Conoscevi la realtà in cui era
cresciuta una generazione e quanti sforzi fatti per creare l’attuale benessere.
Eri sempre positivo e capace di infondere la voglia di continuare e di fare a chiunque incontrassi
sulla tua via.

A 90 anni eri ancora un instancabile uomo del fare, forte delle esperienze di vita vissuta con gioia e
condivisione.

Solevi dire: “”Se i “nos vec” potessero vedere quale progresso abbiamo fatto! Incredibile,
guardando indietro pensare che nulla di tutto ciò esisteva all’inizio del secolo scorso in Valsassina,
e il futuro chissà ancora cosa ci riserverà!””.

Grazie nonno per quanto hai fatto, ma soprattutto per gli insegnamenti che hai sempre voluto
trasmetterci per continuare lungo quella via di rettitudine ed onestà in cui i tuoi gesti rimarranno
sempre testimonianza ed esempio per il crescere nostro e dei nostri figli.

I tuoi nipoti
Diego, Martino, Giacomo, Ilaria, Alessio, Sara e Daniela

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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