Acqua, Idrolario risponde alla letterasulla nuova gestione idrica



Ermanno Buzzi scrive a Valsassinanews, rispondendo punto per punto e "correggendo" alcune imprecisioni contenute nella mail pubblicata lo scorso 28 marzo – una lunga lettera proveniente da Bellano e piuttosto critica nei confronti del gestore dell’acqua a livello provinciale. Come negli altri casi, anche alla replica di Idrolario viene riservato lo spazio adeguato: eccola di seguito.

Oggetto: Articolo/lettera
“Nuova gestione idrica: critiche e ricorsi da parte degli utenti”.

Egregio Direttore,
faccio seguito all’articolo pubblicato il 28 marzo sulla testata
www.valsassinanews dal titolo “Nuova gestione idrica: critiche e ricorsi da parte degli
utenti” e basato sulla lettera di un vostro lettore per segnalare – a Lei, ai suoi lettori e
agli utenti del servizio idrico integrato in Provincia di Lecco – alcune grossolane
imprecisioni contenute nella missiva.
Innanzitutto le tariffe per il servizio idrico integrato sono state approvate
dall’Assemblea dell’A.ATO, costituita dai 90 Comuni della provincia di Lecco: quindi
anche il sindaco di Bellano, dove il lettore utilizza l’acqua per l’orto, le ha approvate. A
Idrolario spetta l’applicazione. D’altra parte giova ricordare che la ridefinizione delle
tariffe – che non è un atto velleitario ma imposto dalla normativa vigente – ha portato
alcuni vantaggi complessivi che è giusto considerare al di là di una pur comprensibile
logica campanilistica:
– una situazione di uguaglianza tra i Comuni mentre prima c’era chi pagava
troppo e chi troppo poco o addirittura nulla;
– la possibilità per alcuni comuni di alleggerirsi rispetto ai mutui contratti per
le opere su fognature, acquedotti, etc. e quindi di disporre di maggiori
risorse per le attività istituzionali (tra cui i servizi sociali che, in tempi di
patto di stabilità, è sempre più difficile assicurare);
– l’ingresso nei saldi attivi di Idrolario del denaro necessario all’esecuzione
delle opere di manutenzione e di nuova realizzazione per il servizio idrico
integrato, al fine di poter manutenere gli impianti esistenti e di progettarne
(e realizzarne di nuovi) a beneficio dell’intera collettività.
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Alla luce di questo mi sembra irrealistico pensare che i comuni dotati di acqua
non debbano pagare tout-court per compensare altri ipotetici svantaggi. Rischiamo che
un comune in pianura possa chiedere uno sconto per compensare l’inquinamento
atmosferico!!!
In secondo luogo Idrolario è costituita da ben 65 comuni (e non da 26
municipalità come erroneamente riportato nella lettera): è un dato di non poco conto, in
quanto attesta come dietro la società vi sia la maggior parte delle municipalità sul
territorio provinciale e come quindi essa sia, per questo, titolata ad operare. Oltre a ciò
il servizio è effettuato su tutti i novanta comuni della provincia.
E, ancora: Idrolario non è il “solito carrozzone”. Mi occorre ricordare che
Idrolario nasce dalla scissione con Lario reti holding di cui ha assorbito parte
dell’organico che attualmente è al di sotto di quanto previsto a livello di statuto. Da qui
la necessità di assumere due figure di livello elevato (architetti e/o ingegneri) che
saranno impegnati a portare avanti lavori per sei milioni di euro sul territorio
provinciale.
Da ultimo una nota relativa alla bollettazione: Idrolario l’ha affidata a Lario reti
holding, società storica (la sua origine è nella lecchese ACEL), di comprovata
esperienza e che emette le bollette sulla base dei dati forniti dai Comuni. Non è
purtroppo possibile essere certi che i suddetti dati siano corretti all’origine, ma
contiamo di risolvere nei prossimi mesi gli eventuali inconvenienti.

[…]

Cordialmente
Il Presidente
del Consiglio di Amministrazione
Ermanno Buzzi

 

 

 

 

 

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