Don Barin racconta la speranza dei carcerati ai ragazzi valsassinesi



Lunedi si é svolto, presso l’oratorio di Introbio, il secondo incontro in preparazione alla giornata mondiale delle gioventù che il prossimo agosto coinvolgerà in terra di Spagna oltre 50 adolescenti e giovani del Decanato di Primaluna in Valsassina. Il tema della serata è stato  la speranza. L’incontro é stato tenuto dal cappellano del carcere di san Vittore, don Alberto Barin e ha visto la partecipazione di una quarantina di giovani provenienti da tutto il decanato.

Al centro dell’incontro i racconti di alcuni carcerati fatti dal sacerdote attraverso alcune lettere  e i grossi problemi spirituali che si vivono nelle  carceri, quali la mancanza di fiducia e il lento logorio dell’anima. "Molto spesso i detenuti vengono a chiedermi il Vangelo", ha raccontato il sacerdote, "…a San Vittore è il libro più letto, in tutte le lingue, i detenuti se lo passano di mano in mano". Dietro le sbarre, il sacerdote ha creato anche una “scuola del Vangelo” perchè "credo che la fame, la sete e il bisogno di Dio siano un grande segno di speranza».

E’ stato fatta anche una presentazione sulla monotona "giornata tipo" di un carcerato: i suoi orari, le attività, l’enorme e lento apparato burocratico che vi è alle spalle. Davvero attenti i ragazzi valsassinesi che hanno posto nel finale molte domande a questo sacerdote di frontiera, inusuale e fuori dalle righe.

Il terzo e ultimo incontro, l’8 maggio, a Castione della Presolana con la comunità maschile di recupero per tossicodipendenti di primo livello.

 

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