Se ne sono andati dopo oltre nove ore di lavoro, l’ultima autopompa è rientrata a Bellano a un quarto all’una, questa mattina. In tutto sono stati impiegati tredici automezzi tra operativi e di supporto, con una trentina di pompieri nei due turni (prima e dopo le venti). Ai quali si sono aggiunti agenti di altre forze dell’ordine e molti volontari. L’incendio è stato domato ma ha lasciato segni devastanti: morti 17 capi di bestiame, bruciati tetto e altre parti del capannone, in fumo centinaia di quintali di fieno.

Un vero disastro per l’azienda della famiglia Locatelli di Cassina Valsassina, situata in via Dante a Maggio di Cremeno (località Belvedere). L’impresa è del padre Dino e dei figli Davide e Giusy, già colpiti qualche anno fa dalla perdita prematura della madre. Ora si fa la conta dei danni, che ammontano a svariate decine di migliaia di euro. Sul posto, ancora stamattina l’odore acre del fumo e un’atmosfera triste. Per un evento che ha spazzato via anni di lavoro e fatiche e tante bestie, vacche e vitellini.
 

Ecco la cronaca del nostro inviato questa mattina a Cremeno:
La splendida mattinata di sole contrasta con l’immagine di desolazione e amarezza che lascia il "giorno dopo" nella stalla di Maggio. In un angolo della fattoria, le carcasse delle mucche attendono di essere identificate, compito che i tecnici, assicuratori e proprietari svolgono in assoluto silenzio, controllando una ad una la targhetta che ogni capo di bestiame, ormai gonfio e maleodorante, porta appesa ad un orecchio. Alcuni curiosi guardano la scena da lontano, oltre alle mucche accatastate si possono vedere tonnellate di fieno bagnato e ancora fumante che fanno da sfondo al capannone, salvo grazie al lavoro dei pompieri e volontari ma con i segni che le fiamme hanno lasciato su muri e tetti. I danni sono ingenti, le perdite per l’attività ammontano a decine di migliaia di euro, ma oltre al danno economico rimane quello affettivo per quei corpi, pur "senz’anima" per qualcuno, che i proprietari guardano con gli occhi pieni di lacrime.

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