IL COMITATO PREMANESE PROPONE UNA FORZA POPOLARE PER SALVARE LE ACQUE



Presenti alla manifestazione anche il primo cittadino del comune di Cortenova, nonché i rappresentanti del comune di Pagnona e Colico, di Legambiente e altre associazioni, grandi assenti (pur essendo stati invitati come ha confermato il presidente del comitato per i torrenti, Fabrizio Fazzini) autorità provinciali, regionali e della Comunità Montana. La serata si è svolta in maniera serena e pacifica, con la relazione molto precisa di Fazzini che ha illustrato la posizione del comitato da lui rappresentato, parlando dell’abnorme proliferare di richieste di nuove concessioni di captazione nei torrenti della zona, chiedendosi i perchè di tanto interesse e dandosi le risposte.

Tra queste, il sospetto che nell’interesse per captare acqua dei torrenti ci sia un caso di possibile speculazione ambientale visto che, secondo Fazzini, le mini hydro sarebbero una falsa risposta al problema di energia perchè non inciderebbero sul fabbisogno energetico della zona.

Critiche anche alla posizione delle amministrazioni locali che cercherebbero altre fonti di entrate economiche chiamate come in questo caso “compensazioni ambientali”.

“Le centrali sui nostri torrenti sono già troppe, altre richieste andrebbero a fare dei seri danni all’ambiente e all’economia locale” afferma Fazzini, critico anche sulle convenzioni che il comune premanese avrebbe firmato con le società – che porterebbero alle casse municipali circa 180mila euro di una tantum e 114mila annuali per 30 anni: “tre decenni dai quali non possiamo tirarci indietro”.

Le principali preoccupazioni derivano del deflusso minimo vitale nei fiumi che non verrebbe garantito. “Le stime di portata d’acqua dopo le captazioni sarebbero molto inferiori secondo calcoli del Comune rispetto a quelle dichiarate dalle società” ha affermato Fazzini nel suo discorso.

Poi il timore per future frane e disastri idrogeologici, ambientali, economici e soprattutto l’impoverimento idrico della zona.

Il comitato premanese afferma che la quota energetica ottenuta con le nuove centrali potrebbe essere coperta con una migliore manutenzione delle attuali centrali, la modernizzazione di esse (si parla di turbine che hanno quasi un secolo di vita) e una politica di risparmio energetico.

Fabrizio Fazzini ha concluso il suo intervento affermando che non esiste nessun obbligo morale, politico u economico per produrre ulteriore energia in Valvarrone ma soltanto un forte interesse privato e ha chiesto a nome del comitato una moratoria nel rilascio di nuove concessioni (chiedendo inoltre che mentre questa venga concessa si lavori per modificare il Pgt comunale per impedire le nuove concessioni), un piano provinciale di gestione delle acque e la revisione della normativa sugli incentivi.

Maurizio Codega, altro membro del comitato ha chiuso la serata con una brevissima  ma concreta riflessione: “Il problema mini hydro non è la risposta all’energia rinnovabile, le nuove centrali avranno pochissima incidenza sul fabbisogno locale, i comitati sono nati perchè purtroppo c’è latitanza politica e istituzionale, chiediamo, visto che è quasi impossibile tirarsi indietro per le concessione già date, che almeno la gestione delle centrali venga data ai comuni, sarebbe una garanzia per la tutela dell’ambiente e del territorio”. Codega ha concluso il suo intervento con un semplice appello ai presenti: a Premana per ottenere qualcosa dobbiamo stare TUTTI dalla stessa parte”.

Gli interventi del comitato sono stati sottolineati dai presenti con forti e lunghi applausi e urla d’approvazione.

 

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