Dopo l’intervento del presidente del comitato premanese è venuto il turno degli ospiti, i rappresentanti del comitato popolare “Acque comasche” che dal 2008 si batte per il rispetto dei fiumi al di là del lago. Oreste Ciapessoni, presidente del comitato, ha mostrato una serie di fotografie che illustrano la situazione dei torrenti del comasco, dove esistono ben 62 captazioni d’acqua. Immagini preoccupanti e toccanti con torrenti prosciugati, terreni franati, prati calpestati e strade distrutte.

Ciapessoni ha denunciato la mancanza di manutenzioni dei torrenti da parte dei gestori delle diverse centrali, la creazione di danni ambientali, al patrimoni idrico, rurale e paesaggistico.

“Le centrali porteranno disagi idrogeologici ed economici soprattutto per le attività commerciali” ha affermato l’ecologista che ha parlato di una interruzione dei cicli naturali nei fiumi, per esempio l’autopulizia di essi “come fa un torrente a pulirsi se non scorre acqua nel suo letto ?”

Per i rappresentanti del comitato comasco, molte cose avvengono all’oscuro di tutto e di tutti, “tanti comuni sottovalutano queste attività, anche le comunità montane del territorio lo fanno” ha aggiunto. “Non è impossibile vincere, la provincia di Sondrio ci è riuscita, ma bisogna essere in tanti e non abbassare mai la guardia” ha concluso Ciapessoni.

Altri interventi sono arrivati da cittadini e autorità presenti alla serata; da Pagnona, uno degli assessori del comune ha spiegato che il paese è impegnato da anni nella lotta per la difesa dei torrenti e dal 1996 è in funzione un comitato che è riuscito in parte a bloccare certe iniziative grazie all’appoggio di associazioni come Legambiente.

Selva, primo cittadino di Cortenova ha confessato di aver paura di chi vuole sfruttare le montagne per guadagnare qualche soldo.

Antonio Bellati, poeta e scrittore premanese, ha parlato di “bestialità sui fiumi della nostra bellissima valle che faranno scappare la gente del paese” aggiungendo che lo spirito dei premanesi è forte e saldo perchè “è gente che ama la sua terra e la sente nella pelle”, Bellati ha concluso il suo intervento con un forte messaggio: “Quando si parla di mafia in Lombardia, molti non ci credono, ma visti i fatti credo non si parli invano”

Dal pubblico presente sugli spalti (quasi tutti uomini) sono emersi tanti dubbi, preoccupazioni per la fauna, la flora, il turismo; invitata l’amministrazione a lasciar perdere i centomila euro che dovrebbero arrivare e a schierarsi con la gente del paese.

Anche Mario Gianola, consigliere comunale di Colico ha parlato di Valle in pericolo e generazioni a rischio per la mancanza d’acqua. E’ intervenuto pure il capogruppo della minoranza a Premana, chiedendo unanimità nelle decisioni in difesa del territorio

Presenti in sala due rappresentanti del Comune di Premana che hanno spiegato ai presenti la posizione dell’amministrazione, trovatasi, come ha detto Giovanni Gianola, con delle concessioni già date e opere iniziate: “Abbiamo  fatto e stiamo facendo il possibile per far rispettare l’ambiente e il territorio, ma non si può avanzare più di tanto se l’ufficio A della Regione non dà l’autorizzazione per costruire centrali per rischi idrogeologici e quello B allo stesso tempo autorizza le concessioni”. E ancora: “Bisogna diventare concorrenti, ogni volta che qualcuno fa una richiesta di captazione anche i comuni devono farla, almeno cosi si riesce a fermare in parte i lavori” ha continuato Gianola.

L’altro rappresentante del Comune ha parlato a nome del sindaco, tranquillizzando i premanesi sulla questione centrali, affermando che “Samo tutti premanesi e vogliamo bene al nostro territorio, l’amministrazione non avrebbe nessun bisogno di svendere il territorio per qualche centinaia di migliaia d’euro”.

“Ci sono tavoli aperti, fideiussioni, abbiamo fatto il possibile con le normative attuali per difendere il territorio, potete contestare il fatto che potevamo fare di più, chiedere di più, ma noi siamo sicuri di aver fatto il massimo possibile”

“Grazie a trattative e convenzioni abbiamo bloccato i lavori su alcuni tratti di torrenti, neutralizzando delle domande di captazione, grazie anche alla proteste popolari, riteniamo di aver fatto il possibile per Premana”