Dopo un breve saluto del sindaco Agostoni, Bruno Biagi ha presentato la serata, spiegandone in poche parole il senso. "Il libro" ha raccontato Biagi, "è formato da 112 lettere di condannati a morte, perchè cosi poche? Semplicemente perchè non tutti erano al corrente del destino a cui andavano incontro, e quelli che sapevano già della loro tragica fine non hanno avuto il tempo di scrivere, e chi l’ha fatto a volte non è riuscito a consegnare la missiva per i familiari".

 

Nelle lettere si legge il dolore e la disperazione di chi sa di "non aver fatto niente di male" e di trovarsi faccia a faccia con la morte e affrontare quel tragico momento con dignità e a testa alta.

 

Oltre alle lettere declamate con devozione da dieci personaggi valsassinesi, la serata ha contato sulla partecipazione del Coro Valsassina diretto dal maestro Alessio Benedetti che alternandosi alle letture ha creato una atmosfera solenne e di grande rispetto verso la storia.

 

Il primo a trasmettere emozioni è stato don Antonio Fazzini che ha letto un’emozionante e toccante missiva di Don Giovanni Ticozzi: le parole del sacerdote sono state accompagnate dalle voci del coro che ha interpretato "L’ultima notte".

 

Dopo la presentazione di Maurizia Pelaratti e Piera Pigazzi, Andrea Ferrari sindaco di Barzio e carabiniere in congedo ha letto la lettera allo zio scritta da Fortunato Caccamo, Luisella  Galbiani, una mamma pasturese, ha trasmesso emozioni ai presenti leggendo le parole che Paola Garelli aveva scritto a sua figlia e che Renato Magi aveva rivolto alla mamma, Giovanni Fazzini ex Presidente del Consiglio Provinciale di Lecco ha lasciato senza parole i presenti leggendo l’ultimo saluto di Leone Ginzburg a sua moglie.

 

Di nuovo il coro Valsassina ha portato il livello di emozioni ancora più in alto, intonando le strofe di Ai preàt e Trentatre, come introduzione alla lettura di Antonio Orlandi dell’Associazione Combattenti e Reduci che ha raccontato una toccante lettera ai figli scritta da Pietro Benedetti prima della sua fucilazione. Alessandra Ticozzi, operatore socio-sanitario, ha invece letto la missiva di Quinto Bevilacqua diretta ai genitori, mentre Giuseppe Amanti, direttore Generale della Banca di Credito Cooperativo di Cremeno, ha letto la lettera di Eusebio Giambone scritta come saluto a sua figlia.

 

Emozione alle stelle quando Maurizia Pelaratti ha presentato la canzone successiva del coro Valsassina, un Bella Ciao cantato col cuore che ha emozionato i presenti cosi come la Stelutis Alpinis che ha preceduto l’intervento dell’atleta Michele Fontana che ha letto la lettera di Bruno Cibrario alla fidanzata. Nicoletta Orlandi, assessore alla cultura del comune di Pasturo, ha regalato ai presenti la missiva di Mario Batà diretta ai genitori e di Arturo Gatto alla famiglia, lasciando la parola a Demetrio Locatelli del gruppo alpini di Pasturo che con molta emozione ha letto i saluti di Alfonso Gindro e Carletto Besana alle loro mamme.

 

Il pubblico ha poi partecipato attivamente cantando una delle canzoni più coinvolgenti ed emozionanti per le popolazioni alpine: Signore delle Cime, per alzarsi in piedi e cantare tutti quanti insieme come chiusura di una serata di altissimo valore civico l’Inno di Mameli interpretato impeccabilmente dal coro Valsassina.

 

 

 

 

GLI INTERVENTI DEGLI ORATORI E DEL CORO VALSASSINA