Il daino maschio è un ospite "regolare" delle Trote Blu in località Fregera di Cortabbio, a Primaluna. Il titolare, Adriano Airoldi, ha ottenuto il relativo permesso dalla Provincia e da due anni il piccolo cervide è diventato una sorta di mascotte della zona. Ma nei giorni scorsi, esattamente domenica, è fuggito dalla stalla dove ama rimanere in compagnia dei cavalli e si è avventurato tra boschi e prati della Valsassina. Subito sono scattate le ricerche, rese ancora più disperate quando si è capito che il daino era stato cacciato anche da persone assai meno ben intenzionate rispetto a chi lo voleva ricondurre "a casa". Qualche bracconiere infatti lo aveva colpito con una balestra e un dardo scagliato da quest’arma era stato trovato non troppo distante dall’agriturismo di Airoldi.
Il cerchio poi si è stretto fino a quando, ieri mattina, l’animale è stato individuato e catturato. Per prenderlo, riferiscono testimoni, c’è voluto del bello e del buono – sia per le pericolose corna, sia perché il povero daino era ferito e agitatissimo. Guardie forestali supportate da Polizia Provinciale e volontari (in tutto quasi una decina di persone) sono riuscite infine a bloccare il protagonista di questa storia, riportandolo alle Trote Blu per la gioia del propietario e dei tanti, soprattutto più piccoli, che gli sono affezionati.
Nel frattempo un veterinario incaricato ha verificato le condizioni (per fortuna buone) dell’animale e ha riscontrato la compatibilità tra la freccia ritrovata e la ferita al costato subita dal cervide. Con ogni probabilità, della vicenda si occuperà la Procura della Repubblica di Lecco, date le numerose particolarità anche gravi di questa vicenda. La caccia è regolamentata ma qui si parla di un animale detenuto da un privato, oltretutto colpito con una balestra: arma silenziosa, precisa e potente ma non esattamente utilizzabile per centrare un animale appunto non disponibile per la caccia – sia per luogo sia per periodo.
Una storia a lieto fine, stile Disney, per un "Bambi" di casa nostra che ne ha passate di tutti i colori: la sua provenienza era già avventurosa, visto che aveva rischiato di finire macellato ed era stato portato a Cortabbio giusto in tempo. "Gli piace tantissimo stare con i cavalli" racconta Adriano Airoldi "e a dirla tutta tra un ampio recinto e la stalla preferisce quest’ultima. All’inizio quando si è allontanato abbiamo sperato che tornasse presto, perché è veramente quasi domestico; poi hanno iniziato ad avvistarlo, sempre abbastanza vicino a qui, ma ferito e allora ci siamo preoccupati. Per fortuna è andata bene…".