Se le cose stessero davvero così, la situazione sarebbe gravissima. Lo stesso estensore si questa e-mail (pubblicata integralmente più in basso) parla di una "promiscuità molto pericolosa, soprattutto perché non adeguatamente "avvisata" agli utilizzatori della pista". E ancora: "Mi trovo spesso a transitare con l’auto su quel tratto di strada, con pieno diritto, per raggiungere la mia proprietà".
Valsassinanews sta informandosi in queste ore. Ma per il momento, vale questa segnalazione, a mo’ di "avviso":
Vi scrivo in merito al caso della jeep sulla pista ciclabile per segnalarvi che sulla pista ciclabile in oggetto c’è un’altra incongruenza, un’anomalia di progetto, di cui penso pochi siano a conoscenza specialmente i turisti o gli utilizzatori occasionali della ciclabile.
C’è un tratto infatti di pista ciclabile di circa 150/200 metri che va dal Ponte di Chiuso in direzione Primaluna il cui percorso, non so per quale motivo, coincide su una strada carrozzabile parte nel Comune di Pasturo parte in quello di Introbio esistente da anni e segnata sulle mappe come “strada vecchia provinciale per introbio”
La strada prima solo carrozzabile, ora anche ciclabile, era ed è l’unico accesso carrozzabile per veicoli a motore per i proprietari delle cascine della zona, per i trattori e mezzi agricoli degli agricoltori che hanno i terreni da coltivare in zona e per raggiungere il terreno con casale di nostra proprietà ex attività artigianale della ittimport dove in futuro vorremmo trasferire la nostra attività casearia.
Questa promiscuità è molto pericolosa, soprattutto perché non adeguatamente "avvisata" agli utilizzatori della pista il tratto di strada presenta inoltre anche due curve con visibilità cieca.
All’inizio del tratto ma solo in direzione Primaluna ci sono dei cartelli stradali uno con il limite 10 all’ora limite per i veicoli a motore credo e un cartello blu con indicazione pista ciclopedonabile a 100 mt.
Mentre l’unica indicazione chiara per gli utilizzatori che non lascerebbe spazio ad equivoci sarebbe “attenzione transito veicoli ” ma forse è sconveniente ammettere e rendere palese una contraddizione del genere.
Posso immaginare lo stupore dei genitori che lasciano scorrazzare in libertà i bimbi a piedi e in bicicletta su quel tratto credendoli al sicuro nello scoprire poi il pericolo e il fatto che la strada non è solo ciclabile ma anche carrabile; e se succedesse, scongiuriamo, un incidente, tra un veicolo e un pedone o ciclista di chi è la responsabilità?
Mi trovo spesso a transitare con l’auto su quel tratto di strada, con pieno diritto, per raggiungere la mia proprietà, incrociando i pedoni e ciclisti, vengo guardato male con aria sconcertata e indignata, mi è capitato anche di essere insultato, a ragione, essendo gli utilizzatori sicuramenti all’oscuro della situazione equivoca di prosmicuità della strada.
Come ho scritto sopra vorrei trasferire la mia attività in quella zona di mia proprietà , magari uno spaccio aziendale con la previsione, su quel tratto, del passaggio di 30, 40 veicoli auto e mezzi commerciali al giorno tra cui grossi automezzi , rendendo ancor più problematica la convivenza tra il traffico motorizzato i pedoni e i ciclisti.
Cordiali saluti
Walter Ciresa
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DALL’ARCHIVIO DI VALSASSINANEWS: IL CASO
(DELLA JEEP SULLA CICLOPEDONALE) CITATO NELLA LETTERA: