Ciclabile, la risposta di Alberto Denti. ”Piu’ segnaletica, ma meno malizia”



Alberto Denti ha letto la missiva su VN, ne ha apprezzato la forma (pubblica) e conseguentemente ha subito dato riscontro, con la mail che i lettori trovano più sotto. Su un primo aspetto vi è condivisione ("Ho dato disposizione all’ufficio tecnico di provvedere con la massima solerzia ad apporre adeguata segnaletica al fine di prevenire ogni forma di pericolo"), mentre sul fronte del possibile trasferimento di parte dell’attività del Ciresa nell’area oggetto della missiva (con passaggio di traffico veicolare "tale da pregiudicare, in futuro, l’utilizzo, in sicurezza, della stessa pista ciclabile"), Denti chiama in causa il Comune di Introbio, la Provincia e la stessa Comunità Montana per cercare "mediate soluzioni rispettose sia delle aspettative private che dell’interesse pubblico".

Ecco la replica del presidente della CM:







Con riferimento all’articolo relativo alla “strana (e pericolosa) promiscuità” della pista ciclabile della Valsassina, pubblicato oggi sul suo giornale on-line, desidero fare alcune necessarie quanto doverose precisazioni.

Ringrazio innanzitutto il lettore per la “scomoda” ma “utile” denuncia, la ritengo una limpida dimostrazione di senso civico (circostanziata, propositiva e firmata) che merita di essere segnalata  e da portare ad esempio per una convivenza sempre più responsabile e civile.

Detto questo entro subito nel merito delle questioni sollevate dal Sig. Ciresa per confermare alcune accuse e correggerne invece altre.

La prima osservazione del lettore riguarda la mancanza di idonea segnaletica che evidenzi, nel tratto indicato, il rischio causato dalla promiscuità tra traffico veicolare e ciclopedonale.

Ha pienamente ragione non ci sono scuse!

Condivido la sua preoccupazione ed informo che ho già dato disposizione all’ufficio tecnico di provvedere con la massima solerzia ad apporre adeguata segnaletica al fine di prevenire ogni forma di pericolo.

Non condivido però la sua “maliziosa” interpretazione che lo porta a giudicare l’inazione del competente ufficio tecnico della Comunità Montana come “volontà di non volere ammettere e rendere palese un’ errore di progettazione” di cui sarebbe viziato il tratto di pista ciclabile.

E’ stato piuttosto, a quanto mi risulta, uno dei tanti ma indispensabili compromessi (condiviso da Amministrazioni e proprietari e senza i quali l’infrastruttura non avrebbe mai visto l’alba)  necessari per portare a termine un opera che si segnala sempre più, a livello provinciale, per il suo pregio ambientale e turistico. Non segnalare il pericolo in modo palese e chiaro è stata semmai una leggerezza ( a cui va posta, come detto, immediatamente rimedio)  ma non una “volontà” di nascondere una scomoda verità.

La seconda,  ed ultima osservazione, riguarda il probabile trasferimento, di parte dell’attività del Sig. Ciresa,  nell’area oggetto della missiva che provocherebbe un passaggio di traffico veicolare tale da pregiudicare, in futuro, l’ utilizzo, in sicurezza, della  stessa pista ciclabile. 

La segnalazione e’ pertinente ed il pericolo certamente esiste ma penso che il Comune di Introbio, competente sull’area in questione, con il contributo di tutti gli altri soggetti privati e pubblici (Provincia, Comunità Montana, ecc.) coinvolti a vario titolo nel processo di pianificazione territoriale, abbia tutti gli strumenti tecnico-normativi per cercare mediate soluzioni rispettose sia delle aspettative private che dell’interesse pubblico.

Cordiali saluti. 

Alberto Denti
Presidente Comunità Montana

 
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LA LETTERA DI WALTER CIRESA (VALSASSINANEWS)

 

 

 

 

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