In provincia 25 sindaci a favore del referendumNessuno e’ valsassinese



Scrivono i sindaci nell’appello: “Noi crediamo che l’acqua – fonte insostituibile di vita – debba essere considerata un bene comune e patrimonio dell’umanità. L’accesso all’acqua – in particolare potabile – é un diritto umano e sociale che deve essere garantito in una logica di mutuo sostegno a tutti gli esseri umani indipendentemente dalla disponibilità locale del bene…..Per questi motivi i sindaci firmatari dell’appello appoggiano le iniziative del Comitato referendario lecchese “2 sì per l’acqua bene comune” e chiedono ai cittadini prima di tutto di recarsi a votare per i referendum del prossimo 12-13 giugno e di votare due sì ai quesiti referendari sull’acqua.

Il primo quesito serve a fermare il processo di privatizzazione dei servizi idrici abrogando l’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, relativo alla messa sul mercato dei servizi pubblici di rilevanza economica attraverso l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato.

Il secondo quesito chiede di abrogare l’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006, limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto della “adeguatezza della remunerazione del capitale investito” perché questa norma consente al gestore di caricare sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito.

Una presa di posizione chiara e forte quella dei sindaci di ben 25 comuni sparsi sul territorio lecchese: da Paderno d’Adda a Dervio, da Valmadrera ad Aiuruno i sindaci chiedono ai propri cittadini di esercitare il proprio diritto e dovere di voto e soprattutto di votare si per fermare la privatizzazione dell’acqua pubblica.

Misteriosa mancanza nell’elenco di questi sindaci di un valsassinese. Ora tocca capire se quella dei sindaci valsassinesi è una vera e propria presa di posizione contro il referendum sull’acqua pubblica  ed i suoi quesiti oppure un semplice atto di passività.

 

Hanno aderito all’appello i sindaci di:

Airuno – Adele Gatti
Barzanò – Giancarlo Aldenghi
Brivio – Ugo Panzeri
Bulciago – Egidia Beretta
Calco – Gilberto Fumagalli
Casatenovo – Antonio Colombo
Cernusco Lombardone – Giovanna De Capitani
Costa Masnaga – Umberto Primo Bonacina
Cremella – Guido Besana
Dervio – Davide Vassena
Galbiate – Livio Bonacina
Garlate – Giuseppe Conti
Lomagna – Stefano Fumagalli
Mandello Lario – Riccardo Mariani
Montevecchia – Sandro Capra
Olgiate Molgora – Dorina Zucchi
Osnago – Paolo Strina
Paderno d’Adda – Valter Motta
Perego – Paola Panzeri
Robbiate – Alessandro Salvioni
Rovagnate – Marco Panzeri
Sirtori – Davide Maggioni
Valmadrera – Marco Rusconi
Verderio Inferiore – Alessandro Origo
Viganò – Renato Ghezzi

 

 

 

 

 

 

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