La trasformazione degli attuali consorzi di gestione dei parchi in enti di diritto pubblico, la semplificazione delle procedure di pianificazione delle aree protette, la valorizzazione dei parchi locali di interesse sovraccomunale (PLIS), la razionalizzazione delle spese gestionali, l’istituzione di un apposito albo regionale per i direttori dei parchi, la designazione di un componente del comitato di gestione dei parchi da parte della Giunta regionale (prima i componenti erano eletti solo da Comuni e Enti locali coinvolti): sono queste le novita’ principali del nuovo progetto di legge regionale che modifica le competenze e l’organizzazione degli enti gestori dei parchi lombardi, approvato in Commissione Agricoltura, presieduta da Carlo Saffioti (PdL), con il voto favorevole di PdL e Lega Nord, l’astensione dell’IdV e il voto contrario di PD e UdC.
”E’ un provvedimento -spiega Saffioti, che del progetto di legge e’ anche relatore- che si propone di semplificare e migliorare la gestione dei parchi, razionalizzando nel contempo i costi di funzionamento. Con l’obiettivo di raggiungere la piu’ ampia condivisione possibile, abbiamo audizioni con tutti i soggetti interessati contando su contributi ampi e diversificati. Tra gli altri, abbiamo incontrato i rappresentanti regionali di Confagricoltura, Coldiretti, CIA, Copagri, Associazioni venatorie, Legambiente, WWF, Uncem, Cgil, Cisl, Uil, Arpa, Upl, Anci e i Presidenti dei parchi lombardi. Su questo progetto di legge -evidenzia Saffioti- ha gia’ espresso parere favorevole anche il Consiglio delle Autonomie Locali”.
Il voto contrario del PD e’ stato spiegato dal consigliere Fabrizio Santantonio, che ha riconosciuto la positivita’ del lavoro della Commissione. ”Molti aspetti del pdl -ha detto- sono stati migliorati, permangono pero’ le nostre perplessita’ su molti altri punti. Noi avremmo comunque preferito la figura del consorzio regionale”. ”Il fatto che non siano stati accolti i miei emendamenti -ha detto Valerio Bettoni, UdC- costringera’ il Parco delle Orobie, che e’ tipicamente montano, ad adottare il classico Piano Territoriale Cosi’ facendo il Parco delle Orobie subirebbe ulteriori vincoli previsti dalla Legge 394/91, vincoli molto pesanti per tutte le attivita’: agricoltura, turismo, pesca, impianti sciistici, divieto di caccia”.
La Commissione ha anche approvato una risoluzione che intende impegnare la Giunta regionale a proporre entro sei mesi al Consiglio regionale un progetto di legge ”che garantisca una fruizione consapevole dei parchi e che promuova la piu’ ampia tutela delle aree protette”. ”Sara’ l’occasione -ha commentato Saffioti- per affrontare piu’ specificatamente i problemi di aree con vincoli particolari come per esempio quella delle Orobie”.
Saranno derogati dal provvedimento approvato e continueranno a essere gestiti secondo le modalita’ attuali il Parco Adamello, il Parco Alto Garda Bresciano, il Parco Agricolo Sud Milano e il Bosco delle Querce di Seveso (MB), mentre i consorzi di gestione delle riserve naturali Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, Pian di Spagna, Lago di Mezzola e Torbiere del Sebino vengono subito trasformati direttamente in enti di diritto pubblico. La gestione del Parco della Grigna settentrionale, su proposta del consigliere Dario Bianchi (LN), verra’ affidata alla Comunita’ Montana Valsassina-Valvarrone- Val d’Esino e Riviera.
L’esigenza della nuova normativa che modifica le regole contenute nel testo unico del 2007 e nella legge regionale n*86 del 1983 nasce dai tagli dei cosiddetti ”enti inutili” disposti nel 2009 dal Ministero della Semplificazione, tra i quali erano indicato anche i consorzi di gestione dei parchi.
Il progetto di legge promuove l’accorpamento e l’aggregazione degli enti gestori e stabilisce che ciascun nuovo organismo gestionale dovra’ essere costituito da un presidente e da un comitato di gestione composto da due o da quattro componenti, uno dei quali designato dalla Giunta regionale e gli altri dalla Comunita’ del Parco, alla quale spetta anche l’elezione del presidente. La Comunita’ del Parco e’ composta da un rappresentante per ciascuno degli Enti locali territorialmente interessati. Il provvedimento affida inoltre alla Giunta regionale la responsabilita’ di istituire un apposito albo di direttori del parco con specifiche competenze e requisiti, all’interno del quale deve ricadere la scelta per concorso pubblico dei direttori stessi. Viene istituita la Consulta regionale delle aree protette composta dall’Assessore regionale competente e dai Presidenti dei parchi regionali e naturali, con il compito di provvedere allo sviluppo e alla tutela delle aree protette lombarde. A questa si aggiunge il Tavolo delle aree regionali protette quale strumento permanente di confronto con le associazioni agricole, ambientaliste e venatorie sulle politiche di settore. Infine per ogni parco naturale sito all’interno dei parchi regionali dovra’ essere predisposto e approvato uno specifico piano che avra’ un valore assimilabile a quelli territoriale e urbanistico e che dovra’ adeguarsi al piano paesaggistico regionale. Sara’ possibile autorizzare la realizzazione di opere pubbliche in deroga purche’ previste dalla legislazione nazionale e di reti e infrastrutture previste dalla programmazione regionale.
Il progetto di legge, che nelle scorse settimane e’ stato oggetto di numerose audizioni con i soggetti interessati, dovrebbe approdare in Consiglio regionale per la sua approvazione definitiva mercoledi’ 29 giugno.