"Su ventuno ospiti, il fatto che in poche ore manchino in tre fa certamente impressione", conferma il presidente della casa di riposo Leonardo Migliore. Una purtroppo era una morte attesa: Maria Nevicato, classe 1927, dallo scorso aprile era ricoverata in ospedale a causa di un tumore, che progressivamente l’aveva minata. La scorsa settimana i medici avevano chiamato i parenti per annunciare che ormai tutte le cure possibili erano state fatte e che se volevano potevano riportarla a casa prima dell’epilogo.
Così è stato e martedì nonna Maria a mezzogiorno è rientrata alla casa di riposo; tempo due ore è spirata.
Nel frattempo il giorno prima, lunedì, altri due anziani avevano lasciato questa terra. Si tratta di due ultranovantenni, il premanese Carlo Fazzini, una vita alla Madonna delle Nevi, dove ha trascorso ben 33 anni e la pagnonese Carlotta Buttera, ospite da undici anni. Il primo era uno scapolo e la seconda vedova senza figli. Entrambi da una settimana rifiutavano il cibo e anche le flebo erano diventate impossibili. Le loro condizioni si erano così aggravate che sabato scorso avevano ricevuto l’estrema unzione. Lunedì poi, a distanza di poche ore l’uno dall’altra, Carlo e Carlotta hanno concluso il percorso della loro vita.
"La nostra struttura aveva il più basso tasso di mortalità della provincia", commenta laconico il presidente Migliore, facendo intendere che la longevità dei nonni di casa Madonna delle Nevi è un un vanto a cui non rinunciano.