Ieri l’ultima, movimentata assemblea dell’ATO [vedi la cronaca di Valsassinanews sull’argomento] nella quale 30 sindaci su 54 hanno in qualche modo "affossato" la nascita della nuova azienda speciale. La mozione in materia aveva visto il voto dei rappresentanti di Ballabio e Cremeno, ma non quello (tra gli altri) di Primaluna. Ecco le ragioni del sindaco di quest’ultimo paese e qualche considerazione interessante sull’intera partita:
Preg.ma Redazione,
come noto, non amo polemizzare e/o replicare a quanto scrivono i giornali, stampati e on line.
Tuttavia considerata l’importanza e la delicatezza dell’argomento inerente la gestione dell’acqua ritengo doveroso fare delle precisazioni a seguito del vs. articolo di ieri 29 giugno.
Tra i punti all’ordine del giorno della riunione dell’ATO vi era (in estrema sintesi )il conferimento di un residuo di esercizio, pari a 35,000, per la costituenda Azienda Speciale Provinciale per la gestione delle risorse idriche. Conferimento imposto dalla legge regionale (tuttora vigente) che imponeva come termine ultimo il 30 giugno 2011.
Nella sostanza un passaggio prettamente di natura tecnica, imposto per Legge e assolutamente rivedibile qualora a seguito dell’esito referendario la normativa nazionale e regionale dovesse subire delle modifiche.
Purtroppo anche in questa occasione è prevalsa la strumentalizzazione politica invece che il buon senso. Lo scrivente non ha mai visto di buon grado la sottrazione ai Comuni della gestione dell’acqua, quantomeno con i tempi e le modalità che sono state seguite, frutto ( forse) di scelte superficiali e poco ponderate adottate negli anni scorsi che di fatto si sono però dimostrate successivamente vincolanti per le Amministrazioni attualmente in carica.
La mozione presentata in assemblea chiedeva il rinvio a settembre del predetto conferimento. E’ lecito dubitare che i nostri legislatori saranno in grado di apportare nei mesi di luglio e agosto delle modifiche alla normativa attualmente in vigore. Un dato di fatto è invece certo. Nel prendere questa decisione l’assemblea è venuta meno ad un obbligo di Legge e a ritardato nuovamente la partenza di un apparato ( per quanto discutibile) che ad oggi nel corso degli anni ha comportato per i Comuni solo dei costi. Comuni che negli anni sono stati obbligati a versare una quota importante dei canoni dell’acqua senza di fatto ricevere in cambio alcun servizio e che a titolo meramente esemplificativo è costato al comune di Primaluna più di 75,000 € !!
Strumentale infine il richiamo al referendum che peraltro si dimostra una ulteriore conferma della notevole disinformazione sull’argomento oggetto di consultazione. Disinformazione che ho modo di percepire ogni giorno quando, quale Sindaco, mi viene richiesto quando, a seguito dell’esito referendario, la gestione dell’acqua tornerà ai Comuni ….. “dimenticando” che l’attuale società provinciale Idrolario è totalmente pubblica e i soci sono gli stessi comuni.
Ribadisco, si potevano e forse si dovevano fare altre scelte negli anni passati. Ma fatta una scelta cerchiamo quantomeno di andare avanti evitando ulteriori sprechi di tempo e di denaro !!!
Cordiali saluti.
Mauro Artusi
Sindaco di Primaluna