"Oggi i funerali di Francesco Mogliazzi, morto giovane, troppo giovane, come purtroppo spesso accade. Lo conoscevo solo di nome, perché fratello dei Mogliazzi molto conosciuti a Ballabio.
Ho saputo della sua malattia circa un anno fa e ho seguito a distanza gli eventi per un puro caso: una mia carissima amica barziese era vicina di casa di Francesco.
Mi decido a scrivere queste poche righe perché mi ha molto colpita il fatto che lui, nonno molto giovane di un bellissimo bambino, aspettasse l’arrivo di una nuova nipotina.
La figlia di Francesco da poco sposa, ha continuato a seguire il padre insieme all’altro fratello e ai parenti stretti.
Si è decisa a lasciare il padre alla cura degli zii, quando ormai era pronta per il parto.
Intanto Francesco era ormai da tempo malato terminale e navigava tra lo stato vigile e l’oblio grazie ai farmaci che ora pietosamente, permettono di non morire soffrendo.
Finalmente domenica 30 giugno è nata Aurora e mai nome poteva essere più adeguato per una nuova vita.
Appena uscita dall’ospedale la bambina è finita tra le braccia di Francesco che ha avuto un momento di lucidità e ha sorriso felice. In quell’attimo  non sembrava un uomo malato.
Posso affermare ciò che ho scritto perché con un filo di commozione ho osservato la foto e ho pensato che Francesco ha aspettato Aurora prima di morire.
La figlia mi hai poi raccontato che il momento di lucidità è durato poco ma il padre ha sempre dato lievi segni ogni volta che lei e la bambina arrivavano.
È una storia piccola piccola, ma ci tenevo a raccontarla perché ancora una volta mi è parso di capire che, attraversando purtroppo un dolore forte che tanto si vorrebbe evitare, si possono vivere eventi importanti e intensi che rimarranno come ricordo consolatorio  nella nostra vita".

Lettera firmata

12 luglio 2011