Tanti fedeli in Biandino per la tradizionale devozione alla Madonna



Alle 5.30, richiamati dalle campane i fedeli, dopo il canto delle lodi mattutine, si sono avventurati lungo l’irto sentiero verso il Santuario guidati da don Marco Galli. Lungo tutto il percorso, molte le preghiere e le sacre devozioni per tutte le necessità personali e della comunità parrocchiale. Clemente il tempo, che, seppur nuvoloso, non ha riversato acqua sui pellegrini. Verso le 9.45, dopo le soste lungo la strada e la commemorazione dei defunti alla Bocca di Biandino, i fedeli sono giunti nella chiesetta dove, durante il canto in onore della Beata Vergine, hanno ricevuto la benedizione con la Santa Reliquia. Alle 11, la messa, radiotrasmessa (su FM 88.3) e trasmessa in "live" sul web, ufficiata da mons. Bruno Molinari, vicario episcopale per la Zona III di Lecco. Insieme a don Mauro Malighetti, parroco e decano, don Cesare, parroco emerito di Introbio, e don Marco, responsabile PG, un grande numero di fedeli che si sono disposti sul prato dietro la Chiesa, dove è stata celebrata la messa sull’altare esterno in pietra.

Terminato il rito, i fedeli hanno potuto consumare il pasto e occupare il pomeriggio secondo la propria volontà. La processione si è ricomposta presso la "Ca’ dol Dolfo", appena sopra S. Uberto, alle 17.30. Accompagnati dal canto a squarciagola della Litaniae Lauretane, il corteo che precede e segue il clero, è giunto nella Chiesa Parrochiale. Qui, dopo un breve pensiero di don Cesare, è stata impartita la Santa Benedizione Eucaristica. Quest’anno ricorreva anche il 175esimo anniversario del voto alla Madonna di Biandino. Questa importante ricorrenza è stata festeggiata con sere di preghiera e devozioni particolari.

Molte le particolarità di quest’anno. Grazie all’impegno di tante persone è stato possibile ripristinare arredi e tradizioni antiche che si erano perse nel tempo: sono state riaperte le portine laterali della facciata, ripristinate le parate (rosse e bianche) poste sulle colonne e sulla facciata della chiesa, il Prevosto e decano ha assistito con la cosiddetta "Cappa magna" e il tricorno (tradizione che si legge nello Zibaldone della parrocchia ma che si era persa).

don Mauro Malighetti in "cappa Magna"

 

 

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