Adolescenti in Valle, da Taceno le prime proposte



Subito dopo, grazie al nostro spazio su Facebook, molte persone hanno detto la loro, quasi tutti hanno cercato di trovare un punto d’incontro tra il "disagio" giovanile e la politica sociale in Valsassina, trovando subito delle grosse falle su questo tema: in pratica, sono pochi i comuni che nei loro programmi e piani di lavoro hanno inserito in alto alla graduatoria l’argomento "giovani".

E’ per questo che abbiamo cercato, mettendoci in contatto via mail, di avere il parere di alcuni sindaci, consiglieri e sacerdoti della Valle; abbiamo chiesto soltanto di esprimere un’opinione sul pezzo pubblicato.

Fino alle 20.40 di questo lunedì 8 agosto 2011, abbiamo ricevuto tante "conferme di lettura" da parte delle autorità interpellate, ma solamente due rappresentanti hanno risposto concretamente alla nostra domanda. 

A farsi eco delle inquietudini e perplessità espresse nel nostro articoli è stata per prima il sindaco di Taceno, Marisa Fondra che ha risposto alla nostra missiva confermando che "effettivamente, quanto scritto nell’articolo è quello che si può osservare in tutti i nostri paesi".

La Fondra aggiunge che nel suo comune "Questa fascia di giovani gira con un pallone da una piazza all’altra, sosta al parchetto dei giochi, imbratta steccati e muri" ma questo comportamento, ci spiega la prima cittadina di Taceno, è proprio quello che si dovrebbe cogliere.

"Le frasi scritte sui muri di sostegno della pensilina posta alla fermata dell’autobus, frasi senza senso, volgarità, riflettono una situazione di disagio" commenta Marisa Fondra. "I giovani non sanno cosa fare e quindi si annoiano, compiendo poi atti del genere".

Di fronte alla nostra domanda su cosa si può fare per risolvere o almeno per affrontare la questione, il sindaco di Taceno punta sugli obiettivi comuni da concretizzare con progetti e azioni da parte degli amministratori locali, parrocchie, associazioni sportive e culturali, genitori e ovviamente gli stessi giovani.

Avere la capacità di mettere insieme le abilità degli uni (i ragazzi) e quelle degli altri (gli adulti) potrebbe rivelarsi, secondo la Fondra, la formula vincente per affrontare situazioni del genere.

"In un progetto dello scorso anno (che però non ha avuto esito positivo e pertanto è rimasto privo del contributo richiesto) alcune amministrazioni comunali avevano ipotizzato momenti di incontro GIOVANI/ANZIANI finalizzati ad uno scambio di "culture". Si era pensato anche ad alcuni momenti teatrali e ad una serie di feste sempre rivolte ai giovani ma a fronte di risorse che sono sempre più scarse non si è fatto nulla" commenta un po’ delusa.

Sulla stessa linea, anche un consigliere di maggioranza del comune di Primaluna che conferma la volontà dell’amministrazione Artusi di creare spazi per i giovani, magari nei locali della biblioteca comunale a Cortabbio: "Avevamo già intenzione di convocare i ragazzi questo autunno per ascoltare le loro voci e sapere quali sono le loro esigenze"; tra le idee che potrebbero andare in porto c’è quella di creare un punto internet nella sede di Via Umberto I.

Alcune opinioni sono arrivate, le acque si sono mosse, i ragazzi attendono l’input che gli "anziani" sono obbligati a dare, noi aspettiamo altre opinioni, proposte e idee. Chissà se tutti insieme, media, amministratori, sacerdoti, genitori e ragazzi non si riuscirà finalmente a creare qualcosa di adatto alle esigenze degli adolescenti della Valle.

 

LA NOSTRA INCHIESTA, PUBBLICATA IERI

 

 

 

 

 

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