Da venerdi’ a Primaluna si torna a giocare col titerlac e il tirasass



Venerdì 12 agosto alle 21 verrà inaugurata la mostra "giocando si impara" allestita dall’associazione Amici della Torre di Primaluna. L’esposizione rimarrà aperta fino al 17 agosto nell’orario che va dalle 16 alle 22. Lungo le pareti del corridoio si potranno ammirare le fotografie artistiche di Antonio Bellomi che ritraggono bambini valsassinesi assieme al loro giocattolo preferito compresi degli scatti fatti alla poetessa Antonia Pozzi.

Nella Sala A verrà proiettata una video-intervista su "Giochi e giocattoli" e su "Scherzi e dispetti" realizzata dal MEAB (Museo Etnografico dell’Alta Brianza – Camporeso – Galbiate) mentre in fondo al corridoio verranno proiettate tutte le fotografie d’epoca raccolte nel corso del lavoro di ricerca sul gioco.

La Sala B invece sarà dedicata ai giocattoli di un tempo con esposizione di una campionario significativo di oggetti e di una raccolta privata di bambole mentre nella C verrà ricostruito l’ambiente di una osteria.
 
Ma come erano i giochi dei Valsassinesi di un tempo? Una volta per giocare, a differenza di oggi, non c’era necessariamente bisogno di giocattoli: si giocava a nascondino, a bandiera, a mondo o ai quattro cantoni. Gli strumenti erano quasi sempre oggetti d’uso comune come il fazzoletto per la bandiera, la corda per saltare ecc. Si giocava alle biglie (céck) – un tempo di terracotta e poi di vetro,
 
Con due pezzi di legno si giocava alla lippa (lìpa e lipìin), una specie di baseball ante litteram. Un gioco caratteristico era la cavra
Certi giocattoli, poi, venivano realizzati dai ragazzi con i materiali che si trovavano in campagna, con materiali vegetali (fionde o tirasass, spade di legno, sciopèt) e con i noccioli di pesche o albicocche o anche con noci e nocciole.
 
D’inverno si andava a sciare con uno slittino (lisèt) sulla neve, nei prati.  
Erano presenti anche dei giochi proibiti, la proibizione era di carattere religioso: il buon cristiano non poteva affidarsi alla fortuna e all’azzardo. Venivano perciò distinti tre tipi di gioco: quelli di sola fortuna, assolutamente proibiti, quelli in parte di ingegno e in parte di fortuna e infine quelli soltanto d’ingegno, che erano permessi.
 
Ci vorrebbero pagine intere per raccontare la storia dei giochi in Valsassina, per fortuna ci hanno pensato gli "Amici della Torre"  con la mostra che partirà il 12 agosto. Questi appunti sono tratti proprio dei cartelloni che verranno esposti nelle diverse sale. Vi auguriamo buon divertimento!
 
 

 

I "SONDAGGI" DI VALSASSINANEWS

NUOVA LECCO-BALLABIO, DISASTRO CONTINUO

Vedi risultati

Loading ... Loading ...

LE NEWS DI VN GIORNO PER GIORNO

METEO VALSASSINA




VN SU FACEBOOK