Per sintetizzare: oggi come oggi Daniele Nava manterrebbe la sua poltrona di presidente dell’amministrazione provinciale di Lecco (circa 340mila residenti), mentre il sindaco di Parlasco Alberto Denti vedrebbe "scomparire" il suo piccolo Comune, di 140 anime – secondo il censimento ISTAT del 2010. Il tutto, in base alla logica del famoso "accorpamento" introdotta oggi dalle misure anticrisi decise non senza contrasti dal governo Berlusconi – Tremonti s’è impegnato a chiarire meglio il quadro preciso nella mattinata di domani.
Sono comunque circa 1.500 i comuni a livello nazionale per i quali si renderà obbligatorio, a causa dei criteri previsti dalla manovra, l’accorpamento. Parliamo dei paesi al di sotto dei 1000 abitanti.
19 di questi sono nella nostra provincia, più della metà (dieci) in Valsassina.
Ecco l’elenco (dati Istat 01.03.2011):
Casargo | 870 |
Cassina Valsassina | 478 |
Crandola Valsassina | 267 |
Dorio | 345 |
Erve | 780 |
Esino Lario | 766 |
Introzzo | 123 |
Margno | 368 |
Moggio | 518 |
Morterone | 36 |
Pagnona | 407 |
Parlasco | 140 |
Perledo | 946 |
Sueglio | 148 |
Taceno | 539 |
Tremenico | 191 |
Varenna | 824 |
Vendrogno | 321 |
Vestreno | 314 |
Cosa succederà, realmente? Difficile dirlo, al momento. Probabilmente questi Comuni verranno "concentrati" per aree omogenee. Incredibile la possibile confusione, soprattutto in aree montane come la nostra.
Di certo, le misure stabilite oggi incideranno in forma rilevantissima in un tessuto fatto proprio di paesi piccoli e piccolissimi.