Era stato un vero e proprio allerta quello lanciato in serata, lunedì, a Esino Lario. I ragazzini, un milanese in vacanza e un kosovaro (15 e 16 anni), avevano accennato in giornata al fatto che avrebbero voluto raggiungere a piedi il belvedere di Agueglio, poi però non avevano più comunicato nulla. Per questo, grande preoccupazione di parenti e amici che dopo averli cercati inutilmente nella zona di san Defente, alle 21:30 hanno messo chiesto aiuto al 112 e al 118.

Più di una cinquantina le persone mobilitate per le ricerche, venti i volontari del Soccorso Alpino di Barzio, Dervio e Lecco più una squadra dei Vigili del Fuoco lecchesi e una trentina di abitanti di Esino, con in testa il sindaco Giovanni Dell’Era. Poco prima delle undici di sera, i due giovani sono stati ritrovati proprio da alcuni paesani che urlavano i loro nomi: i ragazzi avevano perso la strada, prendendo inavvertitamente il sentiero per il Cainallo. Il loro cellulare, caduto aveva perso sim e batteria, dunque la loro situazione, col calare della sera, si era fatta difficile. Avevano così deciso di fermarsi in attesa dell’alba, ottima cosa anche perché – spiegano dal Soccorso alpino – l’area poco più a est del percorso dei due adolescenti è molto pericolosa e molto impervia.

"Una avventura a lieto fine – ha commentato Fabio Baruffi, capo stazione della Valsassina del soccorso alpino – che ha visto una grande impeto di solidarietà".

"Sono orgoglioso del clima di massima disponibilità e di solidarietà che si attiva in paese di fronte a qualsiasi emergenza, quando ci si dà una mano e ognuno fa qualcosa – racconta il sindaco di Esino Lario Giovanni Dell’Era. "Io ho partecipato come gli altri, all’inizio ci siamo divisi le zone, battendo però solo sentieri conosciuti e ambiti in cui ci potevamo muoverci in sicurezza. Per non trasformarci da soccorritori in soccorsi abbiamo chiesto l’aiuto del Soccorso alpino che sa trattare le zone più difficili, dove ci vuole una buona competenza".