Barzio, scherzo idiota ai danni del leone, simbolo sfregiato in bianconero



Un aspetto da stadio, una fiancata è bianca a strisce nere, i genitali verdi e il pene azzurro. Il leone di Barzio nella notte è diventato policromo. QUalcuno ha avuto tempo e voglia per un lavoro lungo: prima ha realizzato il fondo chiaro di un lato dell’animale di pietra, poi ha disegnato delle strisce verticali nere. Prima di dedicarsi all’altro lato è passato alle pudenda e poi ha mollato lì sparendo nella notte che lo ha protetto mentre ursurpava un monumento che è sì il simbolo della perla dell’Altopiano, ma è soprattutto un omaggio a chi ha perso la vita in guerra.

Non che sia la prima volta beninteso: l’autore o gli autori peccano di originalità. La bianca pietra del momumento nel tempo ha attirato altre volte l’attenzione e la voglia degli imbecilli grafomani. Il leone fu realizzato in bronzo inizialmente per ricordare i caduti barziesi durante la prima guerra mondiale. Poi quando Mussolini chiese oro e bronzo agli italiani per finanziare la disastrosa pratecipazione alla seconda, il leone venne fuso. Alcuni anni dopo ne prese posto l’attuale copia in materiale meno pregiato.

Ora qualche anonimo in cerca di un po’ di notorietà gli ha fatto la festa; c’è da chiedersi cosa farebbe se qualcuno si permettesse la medesima bravata sul ricordo di un proprio amico morto nel fiore degli anni.

 

Le immagini sono state scattate intorno alle 11 di oggi, poco prima che il furgone del Comune di Barzio arrivasse sul luogo dell’insulsa goliardata.

 

 

 

 

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