‘Brioschi’, parla il gestore. Che problemi per l’approvvigionamento idrico



Come un fiume in piena, Alex ci ha risposto raccontandoci un pezzettino di inverno, di tutti i problemi che crea in un luogo tanto ostile quanto affascinante come la vetta della Grigna. Questa nuova gestione ha cominciato la propria attività all’inizio di questo 2011, dopo ben vent’anni con Fulvio Aurora e deve fare i conti con nuovi problemi, nuove idee e sicuramente anche tante soddisfazioni.

Alex come funziona l’approvvigionamento idrico nel vostro rifugio? 
In vetta alla Grigna settentrionale non c’è possibiltà di trovare una fonte o sorgente d’acqua. Il rifugio Brioschi per poter funzionare al meglio necessita di una discreta quantità d’acqua. La struttura di proprietà della sezione di Milano del CAI, dopo diversi interventi nel corso degli anni, ha raggiunto un certo grado di efficienza che, a condizioni normali e cercando di non eccedere nel consumo, permette di poter avere una discreta autonomia idrica. Questo però nel periodo estivo, quando i temporali e le piogge permettono una costante stivaggio. In inverno tutto cambia, la neve scende abbondante e con un certo anticipo rispetto alla pianura, il freddo tuttavia non permette il disgelo fino a primavera inoltrata, quindi, in questo periodo, niente acqua.

Certo, il gestore, con tanta buona volontà e una buone dose di fatica, riempie le cisterne di neve. Ma questo può non essere sufficiente, bisogna utilizzare una soluzione che permette di consumare meno acqua possibile.

Un problema nuovo per voi che lavorate al Brioschi da 10 mesi?
E’ il primo anno che gestiamo il Brioschi, nel rifugio che gestivamo prima il problema dell’acqua era marginale. Per noi è tutto nuovo, sapevamo che il gestore precedente faceva uso di piatti di plastica per diminuire il consumo d’acqua. Noi abbiamo introdotto una nuova macchina lavastoviglie in grado di lavare 20/30 piatti alla volta con un consumo ad ogni lavaggio di due litri d’acqua. Questo ci ha consentito di utilizzare i piatti di porcellana per tutto il periodo primaverile ed estivo.       [Nella foto Alex ed Emiliano >>>]

Come vi preparate per l’inverno lassù in vetta?
Per il periodo invernale  introduciamo l’uso di piatti e ciotole “usa e getta” che oltre a farci risparmiare l’acqua, ci velocizza il lavoro. La novità è che si tratta di piatti in fibra vegetale, molto più robusti dei “tradizionali” piatti di plastica, decisamente più carini a vedersi e che trattengono molto meglio il calore della pietanza. Tali piatti sono totalmente biodegradabili e compostabili, ciò significa che possono essere distrutti bruciandoli o messi nella fossa del compostaggio. Ho letto da qualche parte che i nativi americani impostano la loro esistenza sociale su di un principio: ogni azione deve essere intrapresa senza che vi siano conseguenze per la settima generazione ancora a venire. Questa è l’idea che ci accompagna nella gestione delle cose della vita e sopratutto del rifugio Brioschi. Se non osservassimo il principio dei nativi americani e guardassimo solo al “qui ed ora”, certo non avremmo fatto la scelta di utilizzare tali piatti che a noi risultano essere molto costosi (circa 30 centesimi l’uno) e in più ci impongono una raccolta differenziata accurata. A noi però basta sapere che molti avventori comprendono e apprezzano oltre che avere la consapevolezza di avere fatto una scelta nel rispetto dell’ambiente e degli altri.

 

 

 

 

 

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