Emergenze in serata: frontale a Prato San Pietro, un disperso in Val Biandino



Due i fatti di cronaca che caratterizzano la conclusione della giornata di martedì, seguiti entrambi dagli inviati di Valsassinanews. Terribile in particolare l’impatto dello scontro, un frontale, accaduto vicino al bivio per Prato San Pietro sulla Provinciale 62 (che è rimasta chiusa a lungo), nella zona delle ditte Galperti e Caf. Due le auto andate praticamente distrutte: una Seat Ibiza e un’Alfa SW con a bordo una famiglia di origine kosovara residente a Cortenova.

Il conducente della Seat, un 21enne del posto, sta bene così come la giovane di Casargo che viaggiava accanto a lui. Cinque complessivamente le persone ferite, quella in condizioni più serie è una donna kosovara di 46 anni, madre di tre figli, portata in ospedale in codice "giallo" con fratture a un braccio e a una gamba e varie lesioni.

Tremenda la scena agli occhi dei primi soccorritori: una delle due auto si è ribaltata, entrambe hanno le fiancate rovinate. Al lavoro ben tre ambulanze giunte in loco appena dopo lo scontro: da Introbio, Balisio e Lecco. Sul posto anche i Vigili del Fuoco. L’opera di soccorso è stata lunga e paziente, passando anche dal lavoro psicologico sulle figlie della donna ferita, tranquillizzate dal personale delle ambulanze a proposito delle condizioni della madre.

Ancora da definire nei dettagli la dinamica, certa solo la circostanza che le due auto si sono violentemente scontrate in senso frontale.

Intanto hanno avuto successo le ricerche di un anziano di Garlate, disperso nei boschi sopra ad Introbio dopo una giornata trascorsa forse a far funghi. L’uomo, ottantenne, è stato visto, accasciato a terra, da un altro giovane di Garlate partito alla sua ricerca con una moto da cross. Per recuperarlo sono saliti in Val Biandino i volontari del Soccorso Alpino, la squadra Saf dei Vigili del Fuoco e i sanitari del 118.

L’ottantenne in giro dalle cinque del mattino è caduto rovinosamente probabilmente alle due del pomeriggio ed è rimasto lì fino a quando non è stato soccorso a serata inoltrata. I primi a raggiungerlo e a collocarlo sulla tavola spinale sono stati i volontari del Soccorso alpino. Il fungiat si trovava all’Alpe Sera sul sentiero che porta al rifugio Buzzoni. Era in stato di ipotermia e presentava traumi maggiori (cranico, toracico e sospetto bacino). E’ stato salvato in extremis, quando le sue forze ormai di erano ridotte al minimo. E’ vivo ed è stato centralizzato intorno a mezzanotte all’ospedale Manzoni dove si trova tuttora ricoverato.

 

 

 

 

 

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