Tra una settimana il Cineforum 2011. Seconda parte dell’intervista a Buscaglia



L’evento avrà inizio al cinema di Pasturo proprio tra sette giorni, giungendo quest’anno alla sua 43a (!) edizione. Sempre con la partecipazione di Gino Buscaglia e la cura di appassionati organizzatori. "Il cinema non è in sè un’opera d’arte: è un lavoro di grande artigianato, che può diventare un capolavoro per caso, o per genio". Con questa piccola massima si conclude la nostra intervista con il critico, che ha chiarito alcuni nostri dubbi e ci ha raccontato questa esperienza col Cineforum della Valsassina.

Un’ultima domanda che mi hanno chiesto dalla redazione: ma dopo tanto tempo non si sente stanco? Quanti chilometri ha fatto in tutti questi anni?
“Per rispondere alla prima domanda, assolutamente no. Per quanto riguarda i chilometri, fino al 1979 erano ridotti perchè venivo da Lecco; dal ’79 in poi sono stati molto di più perchè venivo da Lugano. Perciò abbiamo anche spostato il cineforum dal mercoledì al venerdì, così potevo finire la settimana lavorativa e venire di corsa a Pasturo; e la cosa succede ancora adesso. E posso dirti che non mi sono mai stancato; anzi, ti dico una cosa che mi sembra molto importante. Nel momento in cui io ho smesso di insegnare, e sono diventato giornalista puro, facendo poi il critico cinematografico professionista, mi sono reso conto correvo un grande rischio. Tu sei solo con un microfono e una telecamera davanti, e racconti al mondo una tua verità, un tuo modo di aver visto il film, dando il tuo giudizio. Corri il rischio di diventare una specie di santone: tu per primo ti convinci di essere il depositario di una verità. Allora mi sono accorto che tenere il cineforum in valsassina era una bellissima occasione per me, perchè era un momento in cui io continuavo a fare il critico cinematografico, ma con la possibilità di avere un confronto diretto con persone vere. E una delle cose caratteristiche del cineforum della valsassina è che il pubblico è vero. Ci sono dentro tutti: la persona colta e quella meno colta, la casalinga e l’insegnante, l’impiegato e l’operaio, il giovane e l’anziano. Un pubblico molto ampio e differenziato.

Nel cineforum ci si tratta da amici: non ci sono quelle fratture che si creano tra l’esperto e chi lo ascolta: c’è anche chi dice io non sono d’accordo, e può partire il confronto. Molte volte mi è successo di avere dei dubbi su certe mie posizioni, nonostante le mie capacità di lettura. Perciò il cineforum è stata per me una grossa occasione di verifica costante, e quindi anche utile per rimanere su un livello ‘umano’, senza mettersi un palmo sopra gli altri. Il cineforum quindi non solo non mi ha stancato, ma mi ha aiutato, e parecchio anche nel mio lavoro, e continua a farlo.

Perciò niente intellettualismi: il cinema non è l’arte, è comunicazione.L’arte è caso, può capitare: è il capolavoro che ogni tanto nasce. Ma non posso pretendere che il cinema sia per forza un’opera d’arte. È un’opera di grande artigianato che può esprimere delle perle che diventano un’opera d’arte. Per caso. O per genio."
 

LA PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA CON GINO BUSCAGLIA

 

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