Cadendo nella retorica, quando termina un cammino lungo ben 97 anni si tende a farsene una ragione ricordando la strada percorsa in così tanto tempo e consolandosi nel piangere una persona che ha vissuto una lunga vita, mai scontata. Un percorso lungo, senza un passo vano, di chi ha preso in mano i propri anni e non ha subito passivamente il trascorrere dei propri tempi e degli eventi.
Le tante sedie sedie vuote in chiesa e la significativa mancanza di istituzioni di stampo civile o militare è tristemente significativa, un pomeriggio di pioggia non può essere un ostacolo di fronte ad una perdita così grave per la storia del nostro paese.
In un periodo buio e difficile in cui la crisi economica e la perdita di identità nazionale vanno di pari passo il vuoto di memoria storica di un periodo così importante come la resistenza è davvero grave, qualunque sia l’opinione a riguardo – e la mancanza alla cerimonia di personalità che dovrebbero rappresentare i cittadini lascia davvero molto materiale su cui riflettere.