”Non e’ una Valle per giovani”. Un gruppo di Casargo (ri)solleva la questione



Come hanno dimostrato più volte le statistiche Istat la nostra Valle sta diventando "un paese per vecchi" ed a quanto pare non solo anagraficamente: le politiche giovanili rimangono appunto tali, parole dette in politichese che la maggior parte delle volte neanche lasciano il tempo che trovano. Dei 1400 adolescenti che risiedono in Valsassina 60 abitano a Casargo e tra questi un piccolo gruppetto ha deciso qualche anno fa di creare una rock band – ma da qualche tempo la musica è… cambiata.

Nel raccontare la vicenda c’è un particolare da non tralasciare: la lettera che sfratta gli Holy Cash arriva pochi giorni dopo i guai di uno dei componenti. Nulla dice che le cose siano collegate anche se resta difficile immaginare il contrario, un cambio di comportamento radicale dell’amministrazione comunale. Come ci raccontano loro stessi: "…questo tempismo tra i due avvenimenti è sospetto…ma ci teniamo a dire che il Comune non ha mai detto che questa fosse la motivazione, nè lo ha mai negato chiaramente…Possiamo solo dire che tutti coloro che sono venuti a sapere della nostra cacciata hanno mostrato solidarietà, sostenendo che punire tutto un gruppo (e gli amici e i sotentitori che li aiutano nella loro attività) per le colpe di uno è una reazione esagerata ed eccessiva. La beffa, cosa che abbiamo scoperto dopo, appena risolti i guai del membro del gruppo, è che il sindaco ha scritto e mandato a questi una lettera informale nei giorni subito successivi l’arresto in cui lo sprona a non scoraggiarsi nonostante gli eventi e di continuare con il suo impegno nella musica…".

Pubblichiamo sotto la lettera inviataci dagli Holy Cash

Ai primi d’Agosto di questo stesso anno, viene pubblicata su ValsassinaNews una serie di articoli riguardo le deboli politiche giovanili da parte dei comuni della valle. Nonostante il monito, il messaggio non è arrivato ai diretti interessati, o almeno non a tutti come dimostra la nostra vicenda. Noi siamo gli Holy cash, un gruppo musicale di Casargo fondato nel 2006 quando ancora frequentavamo le scuole superiori. La nostra storia inizia poco dopo la formazione del gruppo, quando necessitando d’un locale nel quale esercitarci, abbiamo chiesto al Comune la possibilità di poterne usare uno di sua proprietà già in precedenza usato da altri gruppi musicali. Il permesso c’ è stato accordato e gli Holy cash hanno iniziato la loro avventura. E fin qui tutto bene. Non fosse che pochi mesi fa, a metà luglio per la precisione, abbiamo ricevuto dal comune una lettera con cui ci si
diceva che il permesso era revocato e che dovevamo liberare la sala prove. Perplessi per questo atteggiamento, che ci sembrava ingiustificato, abbiamo scritto lettere e
partecipato ad incontri con sindaco e consiglieri per cercare di far valere le nostre ragioni e chiarire la questione. Tutto inutile. Il comune non s’è mosso d’un passo. “Vuolsi così qui dove si puote ciò che si vuole. E più non domandate”. Siamo solo riusciti a farci dire che il motivo per cui ci si vuole cacciare è che sarebbe stata messa in pericolo (non sappiamo come) la nostra sicurezza e quella di chi, amante della musica, veniva ad ascoltarci durante le prove. Per evitare querele ecco il testo di una delle
lettere del comune (prot. n. 6722 del 07-10-2011) con la cosa che piu’ assomiglia ad una motivazione: "il richiesto rilascio dei locali è motivato dal loro uso non conforme alla normale cura e diligenza richieste, in particolare per la presenza di persone estranee ai componenti del gruppo musicale, con conseguente trasformazione dei locali in vero e proprio centro di aggregazione". Con "persone estranee" e "centro di aggregazione" si fa riferimento a tutti quei ragazzi e adulti, villeggianti e non, che attirati dalla musica ascoltavano e ci sostenevano – è interessante notare che nella prima lettera (prot. n. 4971 del 19-07-2011) il comune diceva di averci concesso gli spazi "allo scopo di incentivare l’aggregazione".

Ritenendo che il motivo fosse del tutto infondato, sicuri di non aver fatto nulla di male, e quindi ben disposti a vender cara la pelle ad un Sindaco e ad una giunta che hanno fatto del “non-dialogo” il loro motto, ci siamo rifiutati di consegnare le chiavi, almeno finché abbiamo potuto.

Ora però la situazione si è complicata ulteriormente perché il Comune ha emanato un’ ordinanza di fronte alla quale ci sentiamo impotenti, poiché per far valere le nostre ragioni dovremmo ricorrere al TAR e dimostrare l’ illegittimità di quell’ordinanza. Ovviamente il ricorso costa e noi, soldi, non ne abbiamo. Così vanno le cose, purtroppo. Per far valere le proprie ragioni si devono avere le saccocce, se non piene, almeno non proprio vuote, altrimenti la partita è persa in partenza. Ci troviamo di fronte ad una situazione che non lascia scelte: o ce ne andiamo, o spendiamo soldi -che non abbiamo- per competere con un ente pubblico (il comune), che invece, per questioni di dubbia importanza, come cacciare un gruppo di giovani da un luogo pubblico (di tutti, quindi anche loro), può contare sui soldi pubblici. Rendendoci conto anche di questa cosa abbiamo consegnato le
chiavi. Siamo fuori ormai, ma abbiamo voluto far conoscere lo splendore, la disponibilità e l’attenzione con cui, nel nostro comune, si conducono le politiche giovanili ma soprattutto si governa.

Con buona pace di tutti, certo se questa è la strada che si è decisi a intraprendere, non ci si può lamentare se i giovani di oggi sono privi di valori o se, come sosteneva lo psicologo e psicanalista Erik Erikson, “cercano di essere tutto quello che la società dice loro di non essere", dandosi a comportamenti "sconvenienti" quando non apertamente vandalici, distruttivi o nichilisti nei confronti di sé e del mondo in cui vivono.
Il gruppo musicale
Holy Cash

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