Qualche mese fa i referendum popolari hanno detto no alla privatizzazione dell’acqua, ma in pochi hanno parlato di come si è evoluta la situazione. Circa un mese fa, il capo dello Stato ha ratificato il risultato del referendum e quindi l’abrogazione della norma (l’art.23 bis del decreto Ronchi) che obbligava a mettere a gara la gestione dei servizi pubblici locali, ma il 13 agosto è stata approvata quella che i comitati chiamano una "fotocopia del decreto Ronchi". Una norma che ricalcherebbe "fedelmente" l’art.23bis, reinserendo la liberalizzazione dei servizi pubblici locali abrogata dal primo quesito del referendum.
Privatizzazione dell’acqua: che fine ha fatto l’esito del referendum?
Data pubblicazione 26 Novembre 2011
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Per finire, nella legge di stabilità si rafforza il concetto, stabilendo che i sindaci che non metteranno a gara i servizi pubblici locali entro il 31 marzo 2012 potranno essere commissariati o destituiti.
Dunque, dopo i referendum popolari, il voto della gente non è stato tenuto in considerazione, anche la Valsassina tranne qualche località ha detto un secco no a questa legge, ma nessuno ne parla. Nel silenzio tutti impegnati a preparare il Natale, ci si dimentica che a primavera la gente ha detto no alla privatizzazione del bene più pregiato nel nostro pianeta: l’acqua.
Ecco l’articolo sulla stampa nazionale, dal quotidiano Il Fatto: "Tradito l’esito del referendum, il popolo dell’acqua di nuovo in piazza"