Introbio: paese diviso sull’azione dimostrativa della minoranza



I consiglieri di minoranza del Comune di Introbio hanno abbandonato l’aula subito dopo l’inizio del consiglio comunale di lunedì, prima di andare, Andreina Magni ha letto una lettera indirizzata al sindaco e alla sua giunta, a nome del gruppo "Val Biandino"  in cui denunciava che alle diverse interpellanze dell’opposizione non ci siano state ‘risposte concrete’. Gli argomenti sono diversi, si va dal caso Mariani all’ acquedotto della Norda, passando per altri temi di rilevanza per il paese. 

Tra la gente ci sono state critiche per il gesto della minoranza di ritirarsi dalla seduta, ma alcuni giudicano poco attivo il sindaco Rupani, altri invece lo considerano un buon amministratore, diamo la parola agli introbiesi.
 
Massimo, pensionato introbiese è molto d’accordo con la decisione della minoranza di abbandonare l’aula: "Sto con Marconi e i suoi, quest’amministrazione non ha fatto niente in due anni, è ora che qualcuno faccia sentire il rigore", di parere contrario Fausto, operaio edile che considera quanto messo in campo dalla giunta Rupani abbastanza in linea con le promesse: "In campagna elettorale non hanno promesso grande cose, poi, la situazione economica italiana si riflette anche nei paesini come il nostro, dunque, non c’è molto da fare con i pochi soldi che abbiamo".
 
Elena che fa la casalinga, critica duramente l’amministrazione Rupani e non solo: "Questi politici parlano soltanto, ma con le sole parole non si fa nulla, devono andare a casa". Dello stesso parere Sergio di professione autista: "Dove sono le opere ad Introbio? Ai tempi di Marconi si vedevano le opere, sono stati fatti marciapiedi e altri lavori, ma con Rupani…". Silvana impiegata in un negozio del paese, spende soltanto buone parole per il primo cittadino: "Ho letto che i conti sono stati risanati, gli sprechi delle passate amministrazioni sono stati tanti, ora siamo a posto con il bilancio, le opere? Arriveranno".
 
Sulla questione minoranza e uscita dall’aula, le opinioni sono varie, c’è chi lo giudica un gesto degno, chi pensa che dovevano restare in aula per discuterne in consiglio, c’è chi critica duramente l’abbandono della sala, ma quasi tutti sono d’accordo su una cosa: sia maggioranza che minoranza devono pensare a migliorare il paese e non a continuare a litigare. 
 

 

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