Piccoli Comuni: fissati i tetti per le unioni: 3mila se in Comunita’ Montane



Lo stabilisce un emendamento al Collegato 2012 presentato dall’assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari e approvato dalla Commissione Affari istituzionali, presieduta da Sante Zuffada (PdL).Il documento finanziario, illustrato da Roberto Alboni (PdL), prevede, inoltre che la Regione possa consentire deroghe, su richiesta motivata dei Comuni interessati, in caso di documentata impossibilità nel raggiungimento della soglia  demografica stabilita. In Lombardia sono 1.088 i piccoli Comuni, già raggruppati in 57 unioni cui la Regione destina 10 milioni di euro annui per investimenti e gestione servizi.

Proprio per sostenere i Comuni nel processo di aggregazione, un emendamento a firma degli assessori Romano Colozzi e Carlo Maccari, approvato dalla Commissione, prevede che «la Giunta regionale attivi un percorso con il sistema delle autonomie locali lombarde per l’accompagnamento degli enti locali nella fase di ridefinizione degli ambiti e delle forme dell’associazionismo». Giudizio positivo al riguardo è stata espresso da Maurizio Martina (PD) che ha ricordato le richieste in tale senso avanzate dal suo gruppo nelle scorse settimane. «Ora – ha dichiarato Martina – si è intrapresa una via lombarda alla razionalizzazione delle spese, evitando forzature con pesanti ricadute sul territorio».  
Approvato anche un emendamento proposto dal presidente Zuffada che prevede di passare dal 40% al 30% degli stanziamenti di Regione Lombardia per l’acquisto di spazi pubblicitari sulla carta stampata, riservando il risparmio del 10% ai giornali on line.

Via libera dalla Commissione anche agli altri provvedimenti di Bilancio, che ora passano all’esame referente della Commissione Bilancio. A  favore si sono espressi PdL e Lega Nord; contrari PD e Gruppo Misto; astenuti UdC e Pensionati. La sessione di bilancio è fissata per i prossimi 20 e 21 dicembre.   

La normativa nazionale sulle unioni dei Comuni: secondo quanto previsto dalle norme emanate da luglio e settembre, tutti i Comuni sotto i mille abitanti entro metà marzo 2012 saranno costretti ad accorpare tutti i servizi optando per l’ingresso o la costituzione di una Unione di Comuni (opzione per cui era previsto il limite minimo 10mila abitanti) o per un accordo in convenzione (minimo 5mila abitanti). In quest’ultimo caso i Comuni dovranno giustificare e dimostrare la convenienza economica della scelta di optare per la convenzione e non per l’ingresso in una Unione inviando un apposito modulo esplicativo al Ministero entro il 30 settembre del 2012: i Comuni che non si vedranno riconoscere la convenzione di servizi dal Ministero, saranno inseriti entro fine 2012 dalla Regione in una delle Unioni già esistenti.

I Comuni montani con popolazione compresa tra i mille e i tremila abitanti e i Comuni di pianura tra i mille e i cinquemila abitanti dovranno a loro volta associare i 27 servizi racchiusi nelle 6 funzioni fondamentali, anch’essi mediante l’ingresso o la costituzione di una Unione di Comuni o per un accordo in convenzione. Le sei funzioni fondamentali indicate sono: organizzazione, gestione e controllo; viabilità e trasporti; servizi sociali; istruzione pubblica; polizia locale; territorio e urbanistica. Due di queste dovranno essere obbligatoriamente associate entro il 31 dicembre di quest’anno, le altre quattro entro il 31 dicembre 2012.

Interessante come la nuova aggregazione di Comuni potrà essere pari al quadruplo degli abitanti del Comune più piccolo. Si immagina al proposito una sorta di "corsa" all’aggregazione con Morterone, che porterebbe la quota a circa 150 abitanti complessivi….

 

 

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