Introbio, le penne nere per Padre Fulgenzio



Il gruppo Alpini di Introbio ha deciso di devolvere annualmente una percentuale del proprio bilancio per quest’opera. Tuttavia, a causa di alcune situazioni avverse, il cibo scarseggia e quindi è stata indetta una colletta alimentare. Il cibo verrà raccolto negli orari di apertura presso il negozio "Peli-bike" a Introbio (piazza Carrobbio) entro la fine del mese di dicembre. Sono accettati tutti i beni alimentari di prima necessità a lunga conservazione (scatolame/legumi/sardine e tonno sott’olio/riso/pasta/olio in lattina metallica ecc).

Inoltre è possibile devolvere il proprio 5×1000 per quest’opera di solidarietà. Maggiori informazioni verranno indicate nei giorni seguenti tramite le locandine (che verranno pubblicate anche online su VN).

Per altre informazioni si può visitare il sito: http://www.ilvillaggiodellagioia.it/

"Il villaggio della gioia" è una casa famiglia in Tanzania (a sud del Kenya, nel centro-Africa), fondata da Baba (padre) Fulgenzio Cortesi, missionario Passionista, nel 1999. La Tanzania, per molti anni definita "appartenente al terzo mondo" ora è stata declassata dalla Banca Mondiale come "quarto mondo" ovvero un paese dove la "ricchezza media per persona è minore di un dollaro al giorno".
In questo posto così povero, dove tutto è necessario, alle falde del Kilimangiario, Baba Fulgenzio ha deciso, in accordo col governo locale, di adottare 120 bambini di età tra i 3 e i 16 anni, 40 maschi e 80 femmine, diventandone così il padre giuridico.
Grazie agli aiuti giunti dall’Italia (tra cui anche un premio da parte della trasmissione culturale di Rai3 "Alle falde del Kilimangiaro"), Baba Fulgenzio in 11 anni è riuscito a costruire un alloggio per tutti questi suoi 120 figli, a costruire una scuola elementare (con corsi della durata di 7 anni) ed anche una scuola media (della durata di quattro anni), una discreta fattoria (55 maiali, 500 galline, 20 vacche), un campo sportivo per i giochi ludici, una falegnameria e a breve una sartoria.
La scuola, il cui nome è "Hope and Joy" (speranza e gioia) accoglie ogni giorno 500 bambini per il grado elementare e altrettanti per quello medio-superiore. Di questi bambini, il 90% è musulmano, tuttavia questo non crea nessun problema di coesistenza, anzi, serve ad arricchire culturalmente entrambe le parti. La giornata tipo di questi ragazzi è la seguente:
Ore 5.30 sveglia, colazione. Ore 7.00 Canto dell’inno della scuola e inno nazionale. Segue lezione fino alle 10.30. Seconda colazione e ripresa delle lezioni fino alle 12.30. Pranzo a base di riso e fagioli (un giorno, il seguente fagioli e riso!). Gioco fino alle 17.30. Preghiera del rosario e a seguire ancora gioco fino alle 7. Cena; alle 20, scuola per 1 ora, infine tutti a letto.
Come si può notare, viene esaltato molto lo studio: Baba Fulgenzio, professore per anni di greco e latino, ritiene che questo sia l’unico mezzo per permettere un futuro dignitoso a questi ragazzi, che con molti sacrifici riescono ad accedere anche agli studi universitari.
In questa immensa e faticosissima impresa, Baba Fulgenzio è aiutato da un ordine di suore (le Mamme degli orfani, create appositamente per assistere una parte degli oltre 28 milioni di orfani Africani) e da moltissimi volontari Italiano (40 ogni mese da tutta Italia). Tra queste persone, Suor Augusta è diventata mamma giuridica di questi orfani che oltre ad aver perso i genitori hanno avuto esperienze terribili, come per esempio Khamun, di 3 anni, i cui parenti sono stati sgozzati pochi mesi fa davanti ai suoi occhi.
 

 

 

 

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