La storia e le tradizioni del nostro territorio sono moltissime, e conoscerle tutte, anche solo le più significative, non sempre è facile. Una delle persone più competenti e appassionate a riguardo è sicuramente Renato Castelletti, che come hobby raccoglie reperti antichi delle nostre zone, arrivando addirittura a riprodurli lui stesso, dimostrandosi anche un ottimo artigiano. Nelle sue ricerche lo storico pasturese è venuto a conoscenza del fatto che un artigiano e fabbro di Primaluna, Clemente Malugani, era a conoscenza della storia dei meccanismi degli orologi dei campanili, e addirittura era riuscito a procurarsene uno. Perciò abbiamo deciso di recarci in compagnia di Renato da tale primalunese, per farci raccontare qualche aneddoto a riguardo e sapere di più su questi orologi.

Orologi da campanile venivano prodotti da un’artigiano molto bravo, il trisnonno di Clemente, che poi ha tramandato la tradizione alle generazioni successive. Questi orologi sono stati prodotti dal 1803, fino a quasi quarantanni fa, nel 1975 circa. La bottega lavorava in ambito locale, anche se molte commissioni furno fatte da Vedeseta, paesino del bergamasco In tutto sono stati prodotti 25 meccanismi per gli orologi delle torri campanarie: tuttavia al giorno d’oggi se ne trovano ben pochi. Malugani stesso ci spiega che ha fatto molta fatica per ottenere quello del campanile di primaluna, e che probabilmente grazie a lui tale reperto non è finito in qualche discarica: una fine tragica che però è toccata a molti, che non sono stati salvaguardati. La memoria storica e culturale di questi manufatti è sicuramente importante, e andrebbe evidenziata magari con iniziative a riguardo.

Queste opere mostrano comunque l’abilità degli artigiani nel passato, di come erano in grado di creare meccanismi e ingranaggi che sembrerebbero il prodotto di una fabbrica moderna. Una memoria da non perdere, e che grazie a persone come Clemente Malugani o lo stesso Renato Castelletti può essere salvaguardata.

 

Sotto: alcune foto dell’orologio di Primaluna ‘salvato’ da Malugani, e una foto dell’orologio di Pasturo, presente nella sala comunale del paese.