"Per questo – afferma ancora il legale (lo stesso dei casi Cucchi e Aldrovandi, ndr) – avanzeremo la richiesta di risarcimento danni contro l’Azienda Ospedaliera di Lecco". Sono diversi i testimoni che all’interno del dibattimento che vedeva protagonista il brigadiere dei carabinieri di Voghera Marco Iachini, hanno in qualche modo chiamato in causa proprio il 118 lecchese. Negli interrogatori emergono particolari rilevanti; uno dei testi (Giacomo Andrea Sabbadini) dichiara tra l’altro: "…il 118 di Lecco m’ha detto che non… che sapevano già della situazione del signor Diaz e che non era il caso d’intervenire.

Di seguito alcuni passaggi delle udienze presso il tribunale di Tortona. Il processo come detto riguardava un carabiniere (alla fine condannato in primo grado a due anni e tre mesi per lesioni nei confronti di Diaz).

Teste dottor Graziano Arrigoni, medico (Introbio)

P.M. – Sa se è stato chiesto l’intervento del pronto soccorso
quel giorno?
TESTE ARRIGONI – Dunque io mi ricordo che, adesso vista l’età
in qua… però io ho chiesto una TAC e ho detto “Va fatta
subito tramite pronto soccorso perché se aspettiamo i
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canonici tempi non veniamo più a capo di niente”, e un
giorno sono stato contattato da un Carabiniere della
Stazione di Introbio, mi pare, il quale aveva delle
difficoltà perché era arrivata un’ambulanza del 118 però
non volevano portarlo via perché era agli arresti
domiciliari. Io come medico non… cioè non vedo ostacoli
burocratici di questo genere, io faccio il medico e
ognuno fa la sua parte, capito. Quindi a me pareva che i
volontari allertati per un 118 il loro compito fosse
quello di portar via il paziente al di là che quello era
un discorso… capito. E poi non so fra l’altro se
l’hanno portato via o no, io ho detto “Ma cos’è chiedete
a me il permesso di portarlo via? Ma io l’ho chiesto non
devo darlo io il permesso”; cioè il Carabiniere voleva
che io gli togliessi le castagne dal fuoco, ma io non
sono mica il Magistrato di turno, cioè ha capito.
P.M. – Questa circostanza che ci sta riferendo è successa
quello stesso giorno? O un giorno diverso?
TESTE ARRIGONI – No, nello stesso no. Non so se è successa il
giorno dopo, però chiaramente io è passato un paio d’anni
non è che mi ricordi. Mi ricordo appunto l’episodio del
Carabiniere che mi ha contattato perché c’era questo 118
e loro non sapevano se dare il permesso per portarlo via
o no. È la prima volta che mi capita in trent’anni di
carriera che…
P.M. – Quindi l’ha contattata telefonicamente immagino questo
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Carabiniere?
TESTE ARRIGONI – Telefonicamente sì, sì sul cellulare.
P.M. – Sul cellulare. Sa se l’intervento del 118 è stato
richiesto una sola volta o più volte?
TESTE ARRIGONI – Guardi quello non mi ricordo più
sinceramente.
P.M. – Solo se lo sa ovviamente, sa se era stato attribuito un
codice all’ambulanza del 118?
TESTE ARRIGONI – Quello no, quello no perché lì per lì ho
parlato non tanto con i volontari quando con il
Carabiniere diciamo.
P.M. – Siete giunti a una conclusione poi lei e il…?
TESTE ARRIGONI – Guardi io non mi ricordo più come è andato a
finire sinceramente, se l’hanno portato via perché loro
dicevano che dovevano avere il benestare dal Giudice di
Sorveglianza, e io ho detto che quello non è un problema
mio io faccio il medico non facevo ne l’Avvocato ne il
Magistrato.
P.M. – Lei ha mai chiamato direttamente il 118 o i colleghi?
TESTE ARRIGONI – Io non mi ricordo più se l’ha chiamato
Luciano Diaz o se l’ho chiamato io il 118, non mi ricordo
sinceramente, dopo due anni non…

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Teste Isidro Luciano Diaz

P.M. – All’Ufficiale di Polizia Giudiziaria che scriveva la
denuncia ha mostrato i segni delle percosse, le ferite
che aveva?
TESTE ISIDRO DIAZ – Sì, perché il 17 comunque ci avevo ancora
tutto diciamo, tutto, tutto segnato.
P.M. – Poi è riuscito ad andare al Pronto Soccorso?
TESTE ISIDRO DIAZ – Come?
P.M. – Poi è riuscito, successivamente, ad andare al Pronto
Soccorso?
TESTE ISIDRO DIAZ – Eh, m… anche di là da me mi hanno,
diciamo… non mi volevano venire a prendere, mi dicevano
che io dovevo stare a casa, che non estavo bene, che
no… che dovevo stare lì.
P.M. – Da lei, intende a Lecco?
TESTE ISIDRO DIAZ – A Lecco, sì.
P.M. – A Primaluna.
TESTE ISIDRO DIAZ – Abbiamo chiamato un sacco, così, son
venuti a cercarmi il…
P.M. – Chi avete chiamato? Chi ha chiamato?
TESTE ISIDRO DIAZ – Ho chiamato anche un mio amico, che ha
chiamato lui parecchie volte, dopo avevo chiamato anche
io. Dopo io mercoledì, penso…
P.M. – Ma avete chiamato il Pronto Soccorso, il 118?
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TESTE ISIDRO DIAZ – 118 e loro no… no… diceva “no, no,
quello lì deve stare lì, non ha niente e sta bene”.
P.M. – Chi è che l’ha detto questo?
TESTE ISIDRO DIAZ – Eh, quelli del 118.
P.M. – Senza averla visitata?
TESTE ISIDRO DIAZ – Sì, senza neanche vedermi. E dopo mi sono
andato dal mio medico, diciamo, quello personale.
P.M. – Sì.
TESTE ISIDRO DIAZ – E lui mi ha telefonato lì al Dottor
Arrigoni e gli fa “guarda che io c’ho qui Diaz di fronte
a me e”, gli fa, “questo è conciatissimo, io non è che
posso niente per lui” poi lui gli fa “più guardo”… gli
fa “è veramente messo male”. E quegli gli hanno detto
“no, ma deve stare lì, sta bene, no, no, deve stare lì” e
questo…
P.M. – Ha chiamato il 118 questo Dottor Arrigoni?
TESTE ISIDRO DIAZ – Sì. Il dottore dopo mi fa “ma come fanno
questi qui a sapere che tu”…
P.M. – Come?
TESTE ISIDRO DIAZ – Il dottore mi fa “ma questi qui come fanno
a sapere che tu stai bene, no?, che guarda un po’ come
sei conciato”.
P.M. – Quindi anche su invito del dottore il 118 non è venuto,
ha detto?
TESTE ISIDRO DIAZ – Sì, sì, no, no. E anche lui… anche io
l’ho chiamato al 118, parecchio.

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Teste Giacomo Andrea Sabbadini

AVV. ANSELMO – Ci può dire che cosa è successo quando è
arrivato?
TESTE SABBADINI – Niente, io quando ho visto il signor Diaz ho
visto che comunque era tumefatto, poi che…
AVV. ANSELMO – Ci dica bene che cosa ha visto.
TESTE SABBADINI – Eh niente, aveva gli occhi gonfi e aveva un
paio di occhiali che quando li ha tolti aveva gli occhi
gonfi, e poi niente m’ha fatto vedere che aveva la
schiena blu, se non sbaglio anche l’interno di una gamba.
E niente, m’ha detto che era stato picchiato.
AVV. ANSELMO – Ecco, lei che cosa ha fatto? Si lamentava il
signor Diaz?
TESTE SABBADINI – No, al momento la sera mi sembra nulla, sì
si arrancava beh logico, si lamentava senz’altro.
AVV. ANSELMO – Cioè? Cosa diceva?
TESTE SABBADINI – Diceva che gli faceva male.
AVV. ANSELMO – Lo spieghi al Giudice perché non lo so.
TESTE SABBADINI – Niente mi diceva che gli faceva male,
sicuramente dopo un giro del genere sicuramente le ossa
fanno male. M’ha detto che gli faceva male e mi sembra
che alla sera mi sembra che non sia successo nulla di
che, nel senso io sono stato lì fino a un tot orario e
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poi sono andato. Il mattino dopo invece ho chiamato il
118.
AVV. ANSELMO – Ecco, allora ci spieghi bene. Il mattino dopo
che…
GIUDICE – Il mattino dopo è tornato a casa del signor Diaz?
TESTE SABBADINI – Sì, sì perché comunque avevo preso l’impegno
per un tot di tempo di dargli una mano perché comunque
non era in grado di fare il suo lavoro. Nulla, la mattina
è venuto lì il signor Diaz dopo, un più tardi, io sono
arrivato abbastanza presto, verso le sette e un po’ più
tardi m’ha detto che aveva dei giramenti, che gli girava
la testa, che non si sentiva bene e io ho chiamato il 118
a Lecco spiegandogli più o meno la situazione qual’era e
il 118 di Lecco m’ha detto che conosceva già la
situazione e che non era il caso di mandare un’ambulanza
per il signor Diaz. E sono rimasto anche un po’ lì perché
non ho fatto medicina però faccio il soccorritore alpino
e una botta dal quale sia tipo di provenienza la vedi.
Voglio dire poi comunque vedevi che il colpo lo aveva
preso, poi adesso non sta a me dire dove come e quando,
però comunque le botte, la botta l’aveva presa. E il 118
di Lecco m’ha detto che non… che sapevano già della
situazione del signor Diaz e che non era il caso
d’intervenire.
AVV. ANSELMO – E lei chiese perché?
TESTE SABBADINI – E ho chiesto il perché e loro m’hanno detto
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che appunto… non m’hanno dato una specifica, a parte
che penso ci sia registrazione al 118, ma comunque ha
insistito nel dire che non era il caso. Non è che mi
abbia detto un motivo o più di un altro, m’ha detto che
loro sapevano già cosa aveva il signor Diaz e che non era
il caso d’intervenire, che io tra l’altro ho avuto un po’
anche un battibecco con il dottore e poi comunque alla
fine il dottore del 118 era lui e non potevo certo…
AVV. ANSELMO – Costringerlo.
TESTE SABBADINI – Esatto. E poi, scusi, se non sbaglio, adesso
i tempi precisi non li so però questo la mattina, e nel
pomeriggio mi sembra di averla richiamata e la risposta
era stata ancora la stessa che poi io al signor Diaz ho
avrò detto che forse era il caso che chiamasse il suo
dottore e che fosse il suo dottore, che comunque è un
medico, a chiamare l’ambulanza.
AVV. ANSELMO – A chiamare il 118.

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Teste Franco Rosa (cliente e amico di Diaz)

P.M. – L’ha visto subito il signor Diaz?
TESTE ROSA – Sì.
P.M. – Come si presentava?
TESTE ROSA – Eh… sembrava uno della Banda Bassotti.
P.M. – Cioè?
TESTE ROSA – Cioè con ematomi su tutti gli… tutti, entrambi,
gli occhi e la camicia tirata fuori dai pantaloni,
ovviamente, perché non aveva neanche la cinta,
giustamente quello, non… e con la camicia macchiata
anche di sangue sulla schiena. Assolutamente evidenti,
cioè…
P.M. – Ha visto altri segni sul corpo del signor Diaz?
TESTE ROSA – Diciamo che nella regione fro… davanti non
aveva… praticamente escoriazioni non ne aveva, aveva
questi ematomi che, non essendo… facendo un altro
mestiere, non essendo un medico, ripeto, non riuscivo a
capire come fosse… come potessero essere presenti degli
ematomi simili sul volto se non ci fosse un colpo diretto
frontale. Però questo è un problema che… al momento,
dico, è così evidente, probabilmente chiederanno come se
li è procurati. E l’altro fatto, la camicia invece, al di
là di queste macchine, che non erano un sanguinamento,
diciamo, copioso, erano proprio delle macchie però, ecco,
le escoriazioni le ho viste solo dopo, quando ci siamo
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incamminati in macchina, ecco, fondamentalmente, che
erano, devo dire, mhm…
P.M. – Evidenti?
TESTE ROSA – Eh, direi estese ed evidenti, e sia da contusione
che da trascinamento poi.
P.M. – È riuscito a parlare col signor Diaz?
TESTE ROSA – Sì, sono riuscito a parlare – e confermo quello
che è la mia idea del signor Diaz – sono riuscito a
parlare, l’unica domanda che m’ha… a me stava quasi per
venire da piangere quando l’ho visto scendere dal…
ammanettato, tra l’altro, dal… giustamente ammanettato,
dal… e l’unica cosa che lui m’ha domandato è se il suo
puledrino era nato. Ehm… niente, questo.
P.M. – Lamentava qualche cosa?
TESTE ROSA – Lamentava…
P.M. – Lamentava dei dolori?
TESTE ROSA – Camminava, diciamo… sicuramente i dolori li
aveva.
P.M. – Li lamentava?
TESTE ROSA – Però non…
P.M. – Cioè, li ha manifestati a lei? Ha detto “mi fa male”…
TESTE ROSA – Ma non aveva probabilmente bisogno di dirmelo
perché, ripeto, la… l’immagine era… parlava da sé,
ecco.

[…]

TESTE ROSA – Cioè, lui non è che m’ha detto “no, non intendo
andarci”, abbiamo valutato insieme, anche visto, diciamo,
i consigli che avevamo ricevuto, di andare fino a…
fino, diciamo… Poi, ripeto, non ero in macchina con
lui, non guidavo io la macchina, per cui probabilmente
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l’idea poteva anche essere di fermarsi direttamente su
Lecco, nessuno avrebbe potuto obiettare perché era in
evidente… cioè, c’erano dei segni, ehm, diciamo…
AVV. RUSSO – E secondo lei… e perché non è stato fatto? Non
è stato fatto, giusto? Non le risulta.
TESTE ROSA – Non è stato fatto, però, diciamo, l’indomani ha
iniziato a avere questi problemi di orientamento,
svenimento e da lì in avanti abbiamo – e questo secondo
me è brutto anche da dire – abbiamo cercato che qualcuno
che lo ritenesse, diciamo, mhm… in attesa di essere
visitato. Nel senso, che lo ritenesse… tra l’altro,
senza neanche, diciamo, vederlo, abbiamo… non io
direttamente, ma questo un altro nostro conoscente, ha
ricevuto, diciamo, telefonicamente un rifiuto da parte
del 118.
AVV. RUSSO – Allora, lei dice “non eravamo in macchina
insieme”.
TESTE ROSA – Certo.
AVV. RUSSO – Mi corregga se sbaglio, lei guidava la macchina
del Diaz, come ha riferito prima, e il Diaz era in
macchina con Rota Stabelli?
TESTE ROSA – No, allora, io guidavo la mia macchina e tornavo
a Milano, per cui un pezzo di strada l’abbiamo
sicuramente fatta insieme. Il signor Ivan Rota Stabelli
guidava la macchina del Diaz, con il Diaz, perché è
residente nella zona di Lecco per cui era comodo,
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diciamo…
AVV. RUSSO – Ho capito. E a lei non risulta che abbiano
deviato per andare al Pronto Soccorso, nonostante lei
avesse lanciato questo…
TESTE ROSA – Non risulta sicuramente che han deviato per il
Pronto Soccorso, cioè a me non risulta, anche perché,
ripeto, il Pronto Soccorso l’ha visto dopo 72 ore.
AVV. RUSSO – Lei prima ha detto che vi era stato suggerito di
andare diretti – essendoci un obbligo di dimora – di
andare diretti da Tortona a Lecco?
TESTE ROSA – Sì.
AVV. RUSSO – È stata una decisione che ha influenzato anche il
fatto di andare o non andare al Pronto Soccorso?
TESTE ROSA – Probabilmente sì.