E’ stato il fotografo ufficiale della nazionale cantanti, a contatto con gente tipo Morandi, Ruggeri, Ramazzotti e Antonacci. Ha fatto "scoop" fotogiornalistici per testate nazionali, dalla sua compagna ha avuto due figli ma poi, improvvisamente, tutto gli è crollato intorno. Nella sua vicenda personale, nei dettagli, non entriamo; è una storia dolorosa, ci sono di mezzo assistenti sociali, tribunali, incontri quindicinali con i suoi bellissimi figli che adesso hanno rispettivamente nove e undici anni e altro ancora. Lui stesso preferisce lasciare i particolari a lato della nostra chiacchierata.

Quello che conta, oggi, è che alla fine di questa brutta odissea c’è una letterina dei suoi piccoli, che gli chiedono di non vedersi più ("fino a quando avremo 18 anni"), perlomeno di non doversi incontrare in quelli che vengono definiti "ambienti protetti". L’ultimo in ordine di tempo, un centro specializzato nella bergamasca, dove Roberto poteva vedere – al chiuso – i suoi figli, per un’ora e mezza e rigorosamente alla presenza di un educatore.

Di questo e di altro Pilla ha parlato a Unomattina, la trasmissione di Rai1 che domani verso le dieci proporrà la sua storia, divisa in due spezzoni. E anche lì, più che la vicenda fine a se stessa, l’oggetto della presenza dell’ex fotografo milanese sarà un aspetto molto specifico: gli auguri ai suoi figli, che come detto non vede da molto. Esattamente dal 15 ottobre del 2010. E che non sente più nemmeno telefonicamente da sei mesi.

Abbiamo incontrato Roberto Pilla nella palestra di Barzio, dove da qualche tempo fa il custode. E’ orgoglioso del suo lavoro, dopo il tracollo ("Non mi è rimasta nemmeno una delle mie macchine fotografiche.."). Adesso cerca di ricostruire una vita, un percorso, in definitiva se stesso. Lui è solido, ha fede in Dio e nonostante i rovesci della sua esistenza rimane ottimista. Grazie ad una invidiabile rubrica telefonica, frutto di anni di contatti personali e in qualche caso di amicizie vere, è già riuscito a portare a Barzio cantanti come Mario Tessuto e Renato dei Profeti, ma spera di fare "il botto" l’anno prossimo con un big, da far cantare sempre nel paese che in qualche modo lo ha adottato. "Devo ringraziare Barzio e gli amici che mi stanno aiutando – sottolinea Roberto – e in particolare Massimo Fossati della ITB, che mi farà lavorare durante la stagione invernale, ai Piani di Bobbio".

E poi ancora un pensiero a loro, ai suoi due piccoli angeli. "I regali migliori sono proprio Andrea e Sofia" dice con un sorriso il nuovo barziese. Incrollabile nella sua volontà di rivederli. "Magari fuori da quelle orribili strutture che chiamano protette…".
 
 

LA VIDEOINTERVISTA/Parte 1

LO SPEZZONE D’INTERVISTA DEDICATO A BARZIO