Sindaco di fresca nomina (è in sella al municipio cremenese da quest’anno), Invernizzi lavora presso il Comune di Cassina. Ed analizza anche dal punto di vista normativo pregi e difetti dell’ipotesi di unione. "Una gestione associata di tutte le funzioni o meglio l’unione dei quattro comuni dell’Altopiano sarebbe auspicabile – ci scrive il sindaco, che "condivide pienamente che tale scelta debba trovare un consenso popolare e non possa essere decisa solamente dalle varie amministrazioni".
Ecco l’intero intervento di P.L. Invernizzi:
In considerazione a quanto espresso dai colleghi Sindaci dei Comuni di Moggio, Cassina e Barzio in merito all’unificazione dei Comuni dell’Altopiano, ritengo che la normativa vigente non dia ampie possibilita’ di scelta a tale riguardo anche se, per il vero, attualmente a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 29 comma 11 del D.L. n. 216/2011 vi e’ la proroga per i Comuni con popolazione tra i 1.000 e 5.000 abitanti di provvedere all’associazionismo di almeno due delle sei funzioni fondamentali indicate nell’art. 21 comma 3, della L. n. 42/2009 entro il 30.06.2012, con l’obbligo di provvedere alla gestione in forma associata di tutte le altre funzioni entro il 30.06.2013.
Mentre per quanto attiene ai Comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti gli stessi devono provvedere all’unione o alla gestione di tutte le sei funzioni associate entro 30.09.2012.
A mio parere, in considerazione delle sempre maggiori difficoltà circa la gestione amministrativa e contabile dei nostri comuni e considerate le ulteriori crescenti difficoltà di reperimento di risorse da destinare agli investimenti e ai servizi, una gestione associata di tutte le funzioni o meglio l’unione dei quattro comuni dell’Altopiano sarebbe auspicabile, in quanto si potrebbero meglio gestire le risorse umane e economiche dei vari comuni, in quanto la creazione di un’ unica “struttura comunale” andrebbe sicuramente a beneficio dei servizi da erogare ai cittadini a prescindere della componente politica e di rappresentativita’ singola in seno all’unione dei Comuni.
E’ pur vero che da parte delle singole realta’ comunali si dovrebbe porre in essere un forte impegno volto al superamento della varie realta’ territoriali e di “campanile”.
Altresì, in alternativa, la gestione unificata di tutte le funzioni consentirebbe di adempiere all’obbligo di legge, ma incorrerebbe non in pochi problemi di carattere organizzativo e di riorganizzazione degli uffici e servizi da parte dei singoli Comuni.
Condivido pienamente che tale scelta debba trovare un consenso popolare e non possa essere decisa solamente in capo alle varie amministrazioni che, a seguito di un eventuale referendum, dovranno assumersi la responsabilita’ politica della scelta conseguente.
IL SINDACO DI CREMENO
Pier Luigi Invernizzi