Un argomento che ci tocca da vicino, anche perchè il COE di Barzio da più di sei mesi ospita alcuni uomini giunti appunto dalla Libia, fuggiti da una realtà molto difficile. L’informazione nazionale e i media in geenrale forse non raccontano bene la realtà di quella nazione, e il mondo occidentale ne riceve molte volte una visione distorta e ofuscata da pregiudizi. Perciò questa settimana l’appuntamento con la Domenica Culturale propone la lettura di un libro, "L’ufficio stampa di Hezbollah ti augura buon compleanno – Incontri inaspettati nel Medio Oriente che cambia".
Da giornalista qual è, MacFarquhar descrive con uno stile da reportage il Medio Oriente e la Libia, la terra dove è nato e da cui è dovuto fuggire da bambino per lo scoppio della Guerra dei Sei Giorni. Il titolo è un richiamo a un’esperienza personale: è un richiamo ai biglietti di auguri che l’autore riceveva ogni anno da Hezbollah, il “Partito di Dio”. Il racconto unisce bene la macro-realtà geopolitica con le micro-esperienze delle persone incontrate dall’autore. Il sottotitolo – “Incontri inaspettati nel medio oriente che cambia” – offre immagini appunto inaspettate al lettore occidentale, abituato purtroppo a vedere questo mondo attraverso le distorsioni di media e stereotipi.
Attraverso la cronaca del quotidiano l’autore racconta la storia, mescolando la propria esperienza personale. Costretto da bambino all’isolamento dalla Libia, il giornalista sente il bisogno e il dovere di raccontare queste realtà da cui è stato lontano per molto tempo. Un racconto per liberare dalle barriere. La barriera tra lui e il suo paese, ma anche quella tra Oriente e Occidente.
L’ufficio stampa di Hezbollah ti augura buon compleanno – Incontri inaspettati nel Medio Oriente che cambia
UTET libreria, Trento 2010 – pp 450, euro 18,00