Nel messaggio sono contenuti anche un numero di telefono, nome e cognome del bambino e le generalità di un’infermiera dell’ospedale di Lecco che avrebbe diramato la richiesta. Si tratta però di una colossale "bufala", come spiega l’ufficio comunicazione dell’ospedale lecchese: “Il messaggio non corrisponde al vero, ma non solo, l’infermiera che è stata menzionata nel messaggio e che effettivamente lavora all’ospedale Manzoni non c’entra nulla e tutto è avvenuto a sua insaputa”.
Dunque, la classica catena di Sant’Antonio – di pessimo gusto – sulla quale ora si stanno compiendo indagini per risalire ai responsabili di questo "scherzo" riprovevole.
Il messaggio che si legge in queste ore su molti cellulari anche in Valsassina recita: “Giralo x favore bimbo 17 mesi necessità sangue gruppo b positivo x leucemia fulminante – quindi il numero di cellulare non attivo e il presunto nome e cognome del bimbo – fai girare l’sms x favore è urgente… Arriva da – nome e cognome – infermiera dell’ospedale di Lecco”.